Faenza, l’ex vigile Valgimigli fa ricorso per chiedere il reintegro

Si aggiunge un nuovo capitolo alla saga giudiziaria che vede protagonista il 54enne Gian Carlo Valgimigli: l’ex vigile del corpo della Polizia locale dell’Unione della Romagna faentina ha fatto ricorso in Appello per chiedere la riforma della sentenza con cui nel settembre del 2022 il Tribunale del lavoro di Ravenna aveva respinto la sua istanza di reintegro e di corresponsione degli stipendi non versati.

Ora Valgimigli, che era anche stato condannato al pagamento delle spese di lite, tenta la carta della Corte d’Appello, sezione Lavoro: l’udienza a Bologna è fissata per l’inizio di luglio e nel frattempo la Giunta dell’Unione della Romagna faentina ha dato mandato ai propri legali, gli avvocati Pierangelo Unibosi e Maria Cristina Tassinari, di tutelare gli interessi dell’ente costituito in giudizio.

Sul tavolo, ancora una volta, c’è il licenziamento del 12 giugno 2020, irrogato dall’Ufficio per i procedimenti disciplinari e sopraggiunto dopo che Valgimigli era stato condannato in primo grado a 4 anni e 10 mesi per un’estorsione ai danni di un noleggiatore di auto di lusso. Pochi giorni dopo il licenziamento, il 15 giugno, arrivò una determinazione dirigenziale dell’Unione dei Comuni: anche questa è stata nuovamente impugnata in appello da Valgimigli e dal suo avvocato Giuseppe Mazzini.

Nel corso degli anni, le indagini che riguardano le condotte di Valgimigli si sono ampliate: nel maggio del 2022 l’ex vigile ha infatti patteggiato un altro anno di pena in continuazione con la condanna precedentemente disposta nei suoi confronti.

Tra i reati che erano contestati a Valgimigli all’interno di quel fascicolo (di cui è titolare il pubblico ministero Angela Scorza) figurava anche la morte come conseguenza di altro reato, in questo caso l’usura: a farne le spese il macellaio Domenico Montanari, trovato impiccato nel suo negozio all’alba del 25 luglio 2019. Un suicidio, si è pensato per anni, ma il caso è stato riaperto nel febbraio scorso e ora il 54enne risulta indagato per omicidio volontario in concorso con un 40enne di origini albanesi. In questo contesto, la Procura aveva disposto verifiche tecniche sul cellulare dell’ex vigile, conferendo l’incarico a un perito informatico. Ma Gian Carlo Valgimigli si è sempre detto innocente: ragione per cui ora torna a chiedere l’annullamento del licenziamento subìto.

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