Faenza, l'arte a braccetto con l'architettura

Spettacoli

FAENZA. A Faenza danza e musica vanno “fuori-onda”, grazie al progetto dello studio di architettura Angeli e Brucoli: le arti performative si appropriano degli spazi dell’architettura per farli vivere secondo una diversa finalità, seppure con un comune sentire.
«In quale misura – si chiedono gli architetti faentini – ciò che accade all’interno di un determinato spazio, in un dato momento, condiziona nel tempo la percezione che abbiamo di quel medesimo spazio?».
E da questo interrogativo sull’utilizzo degli spazi, sulle percezioni e le emozioni che in essi nascono e si sviluppano, nasce l’idea di una convivenza fra architettura e performance: prima delle 8 e dopo le 17 – orari dedicati alla vita produttiva del cantiere – danza e musica si appropriano dei luoghi della materia e del costruire per abitarli con l’arte. «Un inno alla leggerezza – lo definiscono Angeli e Brucoli – che si leva nei luoghi della fatica materiale per ridare spazio e visibilità a danza, musica e all’intero mondo della cultura orfano dei propri palchi».
È così che “fuori-onda” si caratterizza non solo come un’idea innovativa per far convivere architettura e arte, ma anche come una risposta al tempo sospeso che stiamo vivendo, che per molte forma d’arte significa un non-tempo, una sosta obbligata senza possibilità di esprimersi. Donare nuovi spazi alle arti performative diventa una strategia per consentire loro di affrontare e superare in modo creativo una forzata sospensione.
Il primo episodio di “fuori-onda”, “Architecture is lightness. Lightness is dance” è ambientato nel cantiere di ristrutturazione di una abitazione nel centro storico di Lugo. Qui Valentina Poggi e Elisa Guerrini della scuola di ballo “Beat Ballet” di Bagnacavallo, portano la leggerezza della danza negli spazi in divenire del cantiere edile. Grazie alle fotografie di Angelo Ciccolo, la performance potrà poi vivere presso il pubblico, seppure un pubblico diverso da quello dello spettacolo dal vivo.
«La casa e il cantiere – si legge nella presentazione del progetto – hanno acquisito una non ripetibile e del tutto inconsueta personalità, la danza ha (ri)trovato un suo palco ed uno spazio fisico per concretizzarsi […] entrambe alla ricerca di quella leggerezza che è la cifra stilistica sia dell’attività progettuale dello studio faentino che dell’attività professionale delle danzatrici ravennati e che è chiaramente in contrasto (e naturale risposta) alla gravità della materia “ospitante”».
È possibile seguire il progetto all’account Instagram dello studio @angeliebrucoliarchitetti

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