Da Faenza: intitolare a Modugno il festival di Sanremo

Faenza

Giordano Sangiorgi, patron del Mei di Faenza, ha proposto di intitolare il teatro Ariston di Sanremo a Domenico Modugno, in occasione del 70° Festival della canzone, riscuotendo già diversi consensi e plausi nel settore musicale.
Da “Meraviglioso Modugno”, kermesse svoltasi a Polignano a Mare grazie alla conduzione di Cristina Zoppa, c’è stato infatti un coro di adesioni dal palco durante le esibizioni dal vivo, così come è arrivata anche quella di Enrico Deregibus, coordinatore del “Premio dei premi”, ideato da Giordano Sangiorgi, ovvero il contest che raduna ogni anno al Mei di Faenza i giovani vincitori dell’ultima edizione di ben dodici festival che sono dedicati a cantautori italiani scomparsi di grande rilievo.
Nel blu dipinto di blu
«Se la canzone italiana è diventata così importante nel mondo e con essa il Festival di Sanremo – dichiara il cantautore e musicista Franco Fasano –, lo deve a Modugno che con “Nel blu dipinto di blu” ha saputo conquistare ogni angolo del pianeta. Poi con “Volare” ruppe la tradizione musicale dell’epoca diventando uno straordinario volano per la musica italiana all’estero».
Come nel calcio
«Succede anche nel calcio che si dedica uno stadio al nome di uno storico giocatore – continua Fasano – e sarebbe bello che la dirigenza dell’Ariston accettasse per quei giorni di intitolare il suo magico teatro a Modugno». Di questo si è anche parlato ad Anacapri in occasione della XII edizione del premio dedicato a Bruno Lauzi, la manifestazione diretta da Marino Bartoletti e condotta da Francesca Ceci. La proposta è sostenuta inoltre da una commissione di artisti, giornalisti e discografici che negli ultimi 40 anni hanno scritto pagine importanti della musica italiana, come Carlo Marrale (musicista fondatore dei Matia Bazar), Alberto Zeppieri (editore e produttore), la giornalista Rosita Marchese e Alessandro Caruso (figlio di Pippo Caruso). Vi hanno aderito anche Renzo Arbore e Edoardo De Angelis.
Riconoscimento meritato
«È questo certamente il modo migliore per ricordare i nostri grandi artisti che hanno fatto la storia della canzone italiana tenendola viva in Italia, all’estero e tra le nuove generazioni – dice in proposito Sangiorgi –. Sarebbe un grande segno di rispetto e di innovazione e un meritato riconoscimento che ci auguriamo la Rai raccolga, perché farebbero entrare prima di ogni cosa la grande musica, il cuore e la passione nel segno del più grande Made in Italy musicale già dentro la 70esima edizione del Festival di Sanremo ancora prima di cominciare».

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