Faenza, incidente sulla Modiglianese: muore 48enne

Faenza

Se ne è andato in un tragico incidente sulla Modiglianese nel pomeriggio di ieri Damiano Cavina: 48 anni, di Borgo Tuliero, una moglie e tre figli piccoli, era noto e stimato in città per la sua attività a sostegno dei più deboli all’interno di Caritas e per l’attivismo in numerose associazioni di volontariato.
Stando alle prime ricostruzioni, sembra che Cavina si stesse recando a Marzeno per andare a prendere sua figlia da scuola: per lui è stato fatale lo scontro frontale con un’automobile che viaggiava in direzione opposta, condotta da una donna 64enne di Meldola, ricoverata all’ospedale Bufalini con codice di massima gravità. A nulla è valso l’intervento tempestivo prima dei vigili del fuoco, impegnati per un’ora e mezza nella complessa operazione per estrarre l’uomo dalle lamiere dell’auto, e poi dei sanitari del 118, che lo hanno trasportato in ambulanza verso Cesena.

Cavina aveva ricoperto per diversi anni il ruolo di responsabile del Centro d’ascolto della Caritas di Faenza-Modigliana, aveva gestito il dormitorio, la mensa, l’ambulatorio occupandosi dei servizi di prossimità offerti dalla realtà diocesana. Aveva anche lavorato, sempre per Caritas, nell’ambito di iniziative di supporto ai vari progetti parrocchiali, tessendo relazioni all’insegna del sostegno alle persone fragili e svantaggiate. Di lui molti ricorderanno la particolare attenzione per il tema dei senza fissa dimora e del diritto alla casa, così come l’impegno per assicurare a tutti medicine e trattamenti sanitari dignitosi.
Tra le associazioni che lo hanno visto tra le proprie fila anche la Rete per il disarmo nucleare, a testimonianza un pacifismo attivo e vissuto sempre in prima linea.
Tra le iniziative che lo hanno visto protagonista più di recente, la partecipazione al “Gruppo per un lavoro degno”, di cui era referente, all’interno del progetto “La forza della fragilità”, con cui aveva sviluppato una ricerca finalizzata all’inserimento delle persone con disagi socio-economici in percorsi lavorativi nella Romagna faentina.
Per Cavina, nel 2020, c’era stata anche un’esperienza politica, quando si candidò nella lista di Faenza Coraggiosa per le elezioni amministrative. Allora, nel testo di presentazione, si descriveva così: «Lavoro in Caritas, sono stato in missione e la ricerca della giustizia mi ha portato a impegnarmi nel volontariato per l’integrazione, l’accoglienza, l’ecologia e i beni comuni come la Costituzione e l’acqua pubblica». Una vita, la sua, conclusa troppo presto e dedicata, come lui stesso sottolineava, «a favore degli ultimi, per diminuire le disuguaglianze».

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