Faenza, in collina scavi su Maghinardo e popoli nordici

Faenza

L’Appennino faentino rappresenta un unicum per quanto riguarda l’archeologia medioevale e gli studi sugli insediamenti e le popolazioni di quell’epoca. Ed enorme curiosità sta destando la possibilità che l’origine delle genti tra il Lamone e il Santerno, siano germaniche. Se ne trova testimonianza negli scavi condotti dall’Università di Bologna, affidati all’archeologo Enrico Cirelli, a Rontana e a Ceparano. Scavi che si intersecano con recenti ricerche svolte dallo storico Antonio Collina, il quale segnala un sito rimasto finora nell’ombra, “Castrum Colline”, a Casola Valsenio. Un castello che potrebbe essere all’origine dell’insediamento delle popolazioni nordiche in queste zone. L’ipotesi di popolazioni germaniche, antenate degli attuali abitanti, porta ora l’Università ad intraprendere ricognizioni ai castelli di San Cassiano e di Susinana, nemmeno mappati in tempi moderni. Due castelli la cui storia si intreccia addirittura con le celebrazioni dantesche (700 anni dalla morte del Sommo poeta): rientravano infatti nei possedimenti di Maghinardo Pagani, controverso personaggio dantesco, citato nell’Inferno e nel Purgatorio come “il demonio” di queste terre.

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