Faenza, aumentano gli stipendi di sindaco e assessori

Faenza

Indennità di funzione lievitate per sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale: in sostanza, aumentano gli stipendi degli amministratori locali in ragione di quanto sancito dalla Legge di Bilancio 2022. Una variazione al rialzo che vale in tutti i municipi italiani, anche se con parametri da calcolare in maniera differente per ogni città in base al numero di abitanti del comune e in rapporto a quanto percepito dal presidente della Regione: nel caso di Faenza, quindi, il punto di riferimento è Stefano Bonaccini con la sua indennità mensile di 13.800 euro. Il calcolo va sviluppato in maniera piuttosto articolata, ma in soccorso di chi non si destreggia con la matematica arriva una determinazione dirigenziale vergata il 24 gennaio dal dirigente del Settore legale e affari istituzionali dell’Unione che mette tutte le cifre nero su bianco.
Per l’anno 2023 l’aumento mensile per il primo cittadino Massimo Isola è di 1.618,37 euro rispetto all’indennità lorda riconosciuta nel 2021, che era pari a 3.830,04 euro.
Lo stipendio riconosciuto mensilmente al sindaco nel 2023 ammonterà così a 5.448,41 euro. Ma non finisce qui, perché a decorrere dal 2024 subentrerà un ulteriore aumento, questa volta parametrato al 45% dell’indennità spettante al presidente della Regione. La conta in questo caso è più semplice: tra un anno al sindaco spetterà uno stipendio di 6.210 euro lordi.
Per quanto riguarda gli altri membri dell’Amministrazione comunale, la loro indennità mensile viene calcolata in base a quella del sindaco. Nei comuni con più di 50mila abitanti come Faenza è pari al 75% per il vicesindaco e al 60% per gli assessori. Lo stipendio del presidente del Consiglio comunale è invece di importo pari a quello degli assessori.
Nel caso manfredo, quindi, il vicesindaco Andrea Fabbri nel 2023 avrà diritto a uno stipendio mensile di 4.086,31 euro lordi, che nel 2024 salirà a 4.657,50. Quanto ai detentori degli assessorati, per l’anno in corso si parla di 3.269,05 euro lordi al mese, vale a dire 3.726 a partire dal prossimo anno.
Nello stesso documento, già esecutivo, si dà inoltre atto che, «sulla scorta delle prime indicazioni dottrinali e in assenza di puntuali indicazioni procedurali, si ritiene di non applicare all’indennità degli amministratori sia la riduzione nella misura del 10% sia le maggiorazioni previste dall’articolo 2 del decreto ministeriale n.119/2000».

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