Faenza. Il mondo agricolo perde Serafino Ancarani

Faenza

Mondo agricolo faentino in lutto per la morte di Serafino Ancarani, storico produttore di vino della zona che ancora lavorava ogni giorno nei suoi terreni e nelle vigne insieme alla famiglia sulle colline faentine. Ancarani è stato nel 1995 tra i fondatori dell'Associazione produttori della Torre di Oriolo, di cui è stato presidente per anni. La terra e il vino sono stati da sempre la sua passione che ha trasmesso anche al figlio Claudio, che da anni ha preso in mano le redini dell'Azienda Ancarani. Serafino era un vignaiolo, così come Claudio che oggi continua a coltivare Albana, Sangiovese, Centesimino, Famoso e Trebbiano. Serafino Ancarani avrebbe compiuto 80 anni il 1 marzo, è morto venerdì mattina dopo un periodo di degenza in ospedale dove era stato ricoverato il 18 dicembre. Lascia la moglie Giovanna e i figli Claudio e Paola. Era uno di quei romagnoli veraci, un contadino schietto come un bicchiere di Sangiovese e buono come il pane che amava la sua terra, produceva ottimo vino e da sempre difendeva i prodotti del territorio. «Si è sempre speso molto per tutto quello in cui credeva – ricorda il figlio Claudio – aveva tanta voglia di fare e ci ha lasciato un bellissimo ricordo. Era un uomo deciso. Quando ho espresso il desiderio di realizzare la cantina mi ha chiesto se ero sicuro di voler intraprendere questa strada, poi però mi ha affiancato e mi è venuto dietro nei miei progetti». Andare a casa Ancarani è un po' come stare in famiglia, impossibile andarsene senza aver bevuto un bicchiere di vino e assaggiato i prodotti tipici locali e le prelibatezze della moglie di Serafino, Giovanna. E lui, mentre ti offriva cibo e vino a volontà, ti raccontava rigorosamente in dialetto storie e segreti della Romagna. Ogni giorno con il suo trattore solcava i terreni intorno a casa, era facile trovarlo al lavoro e ci metteva un attimo a farti salire per un tour suggestivo tra i filari e la collina faentina. Era un uomo generoso, sempre pronto a dare una mano anche alle associazioni cittadine ed era un grande promotore dei valori e delle iniziative degli alpini, di cui faceva parte. Serafino Ancarani non si tirava mai indietro quando c'era da collaborare ad eventi di promozione del territorio per far conoscere le tradizioni e i sapori locali. «Insieme a Nino Tini (il poeta contadino scomparso nel 2018, ndr) è stato il fondatore di un progetto, quello dell'Associazione Torre di Oriolo, che è diventato vincente in anni nei quali la promozione del territorio non esisteva – afferma il sindaco Massimo Isola –. Ha contribuito a cambiare il sistema agricolo trasformandolo in opportunità turistica attraverso la promozione. Ancarani ha aperto le porte al pubblico e insieme ad altri produttori locali ha iniziato a fare produzione di qualità, dando vita ad un progetto culturale e turistico allora inesistente. È stato uno dei precursori di un modello che oggi è riconosciuto da tutti per la sua validità. La Torre di Oriolo è diventata un punto di riferimento che incide sullo sviluppo economico di quei territori. Quando Ancarani e Tini decisero di mettere in campo questa idea vennero considerati dei matti, un po’ poeti, invece avevano ragione. Oggi la Torre di Oriolo è un modello, un brand riconosciuto e apprezzato».

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