Faenza, il Mic riparte nel 2022 con mostre e nuovo sito

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Dopo quasi due anni di pandemia, il Museointernazionale delle ceramiche ha presentato ieri mattina il programma per le attività del 2022: «Un ritorno alla normalità – auspica il presidente della Fondazione Mic, Eugenio Emiliani – perché vogliamo guardare con ottimismo all’anno che sta per iniziare».

Il calendario prevede tre mostre principali: oltre alla prosecuzione di “Gioia di ber”, che terminerà il 30 aprile, nelle sale del museo approderà anche l’antologica dedicata a Nino Caruso, «un progetto – spiega la direttrice Claudia Casali – nato a gennaio del 2020 in Giappone e che finalmente potremo ospitare a Faenza». La mostra su Caruso aprirà in maggio per chiudere a settembre: a essa seguirà l’ultimo pannello del trittico espositivo pensato dal Mic per il 2022, la mostra dedicata a Galileo Chini, genio del Liberty, che conterà più di 150 pezzi ceramici oltre a svariati disegni preparatori.

Ma il segno più tangibile della voglia di tornare alla normalità è nell’annuncio del ritorno di “Argillà”, festival internazionale della ceramica che negli anni è diventato un appuntamento imperdibile per faentini e turisti, ormai assente dal 2018: la tanto attesa settima edizione si terrà dal 3 al 5 settembre 2022 e il paese ospite, come annunciato tre anni fa, sarà l’Irlanda. «Finalmente – commenta il sindaco Massimo Isola – è giunto il momento di progettare in serenità eventi che trovano nell’internazionalità la propria dimensione. Si riapre un percorso e credo che condurrà verso una bella edizione».

Un altro grande ritorno sarà quello del prestigioso Premio Faenza: nell’autunno del 2022 uscirà il bando, mentre il premio vero e proprio si terrà nel 2023.

Da segnare in agenda, a novembre del prossimo anno, la mostra “Fragments” dell’artista Salvatore Arancio: «Una riflessione sulla rinascita del museo dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale» anticipa Casali.

A contrappuntare il 2022 del Mic ci saranno poi una serie di eventi collaterali e iniziative, tra riprese di progetti già avviati e novità. Confermata ad esempio la summer school in collaborazione con l’Isia, mentre proseguirà anche il riallestimento delle sezioni permanenti: quello delle ceramiche greche, romane e estrusche sarà il decimo in 12 anni e verrà attuato in collaborazione con il dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, proseguendo una sinergia che recentemente si è vista nell’ambito della mostra “Gioia di ber”.

Il museo sarà inoltre al centro di un progetto della Regione per non vedenti e ipovedenti. Infine è stato completamente rinnovato il sito: alla nuova veste digitale hanno lavorato Lorenzo Paganelli, Filippo Giannessi e Simone Romboli, mentre Interiortech ha realizzato un virtual tour dell’intera collezione servendosi di tecnologie all’avanguardia.

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