Faenza, il caso di via Ponte Romano: inquilini trasferiti

Faenza

I lavori potrebbero partire fra la tarda primavera e l’inizio dell’estate, dopo l’abbattimento del fabbricato che costituisce il civico 30 di via Ponte Romano, da sostituire con una nuova struttura, adeguata dal punto di vista sismico e energetico, che sarà sempre destinata all’edilizia residenziale pubblica. Nel frattempo, gli ultimi giorni dell’anno hanno portato a una soluzione per uno degli aspetti più complessi tra quelli relativi al progetto finanziato con risorse Pnrr per 1 milione e 140mila euro, il trasferimento in altra sede degli attuali assegnatari degli appartamenti.

«Al momento della notizia del finanziamento, le unità abitative occupate in via Ponte Romano 30 erano 6 su un totale di 8 - spiega Davide Agresti, assessore alle politiche sociali -. Agli inquilini abbiamo fatto più di una proposta, cercando di trovare una soluzione adeguata alle esigenze di tutti, e in queste settimane sono stati tutti trasferiti in altre sedi».

Far quadrare le necessità manifestate con la disponibilità di case popolari e la metratura delle stesse non è stato semplice, anche perché tra i nuclei familiari coinvolti nella riassegnazione ne era compreso uno con un membro con disabilità, e quindi con bisogni specifici da soddisfare.

Conclusa la ricerca di soluzioni abitative temporanee, il Comune ha pubblicato nei giorni scorsi la gara per l’affidamento dei lavori che, una volta avviato il cantiere, dovrebbero avere una durata di circa 18-24 mesi. Al termine dell’intervento, grazie al quale saranno ricavati appartamenti più spaziosi e aggiornati dal punto di vista dell’impiantistica, gli inquilini recentemente trasferiti potranno tornare in via Ponte Romano.

Il costo economico dell’operazione è in gran parte riferibile alle operazioni di demolizione e successiva ricostruzione del fabbricato: solo per queste saranno necessari 851mila euro.

Un altro documento recente pubblicato sull’albo pretorio dell’Unione della Romagna faentina riguarda invece l’impegno di spesa a favore di Acer Ravenna per gli interventi di manutenzione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica effettuati nel 2022.

La cifra che Palazzo Manfredi deve corrispondere all’Azienda casa Emilia-Romagna è stata comunicata nell’ambito del Tavolo provinciale di concertazione: «L’importo dovuto dal Comune ammonta ad 153.531, 24 euro ed è motivato anche dall’eccezionale incremento dei prezzi dei materiali da costruzione nonché dei carburanti e dei prodotti energetici verificatosi negli ultimi due anni».

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