Era un po’ di tempo che da casa sua sentiva sparare. Colpi vicini, presto associati ad alcuni ritrovamenti nel cortile: tortore stramazzate al suolo, una scena raccapricciante per lei, convinta animalista iscritta all’Anpana, contraria alla caccia. Si è fatta vigile, e all’ennesimo sparo ha aguzzato gli occhi, sorprendendo, a detta sua, il vicino di casa. Ex cacciatore oggi 79enne, nel settembre del 2021 si è visto sequestrare fucile e pistola regolarmente detenuti, e ora è a processo, accusato di avere puntato la doppietta dalla finestra di casa in periodo di divieto di caccia, uccidendo un esemplare di tortora dal collare, specie peraltro protetta.
Nei confronti dell’anziano, residente a Ponte Pieve, lungo la via Emilia, era stato notificato un decreto penale di condanna, provvedimento che comportava una sanzione pecuniaria di alcune migliaia di euro, al quale ha però deciso di opporsi nonostante la pena fosse sospesa. Ieri, difeso dall’avvocato Enrico Ferri, l’anziano è comparso davanti al giudice Tommaso Paone per difendersi nel merito delle contestazioni, andando a processo. Seduto al banco degli imputati, testa china, ha ascoltato la deposizione della vicina di casa, fra i testi chiamati dal vice procuratore onorario Annalisa Folli.
Era il 18 settembre di due anni fa quando la donna trovò il volatile morto nel giardino. «Notai che aveva il foro di un pallino. Dal cespuglio che divide le nostre abitazioni vidi la punta del fucile spuntare dalla finestra». Non sarebbe stata la prima volta. Le era accaduto già in passato – a detta della taste – di vedere e sentire l’anziano sparare nei dintorni di casa. E contestualmente erano spuntate altre carcasse di uccelli a terra. «Erano anni che accadeva», ha spiegato davanti al giudice. Così, tre giorni dopo l’ultimo episodio, si è convinta a sporgere querela.
Dichiarazioni, quella fatte dalla testimone ieri in aula, che secondo il difensore dell’imputato non coincidono con quanto riferito all’epoca in sede di denuncia: in quell’occasione avrebbe detto – ha puntualizzato ieri il legale dell’ex cacciatore – di non avere visto il vicino premere il grilletto dalla finestra». Una discrasia pronta a finire fra gli argomenti portanti della discussione finale, preceduta ancora da qualche testimonianza. Come quella di un veterinario, citato appunto come teste della difesa.
Ci sono molti cacciatori che non rispettano le regole anche perche’ i controlli sono quasi a zero, La vigilanza viene scaricata sui cittadini. Di sicuro ci sono tante persone responsabili che vedono cio’ che accade,
Animalari rovina del mondo!
non voglio commentare, qualche persona ci vieta di fare il nostro lavoro.