Faenza, frenata sull'idea di realizzare un Paliodromo

Faenza

L’incalzare del mese di giugno sta dirottando le attenzioni dei rioni, piuttosto che sul Paliodromo, sulle gare ormai prossime. Il dibattito sul nuovo impianto resta comunque aperto anche se sono più impellenti gli allenamenti e le preparazioni ai tornei di bandiere e alle giostre di quest’anno che, dopo la pausa sanitaria, sono al momento confermate nel modo tradizionale, senza restrizioni, sia in piazza (alfieri bandieranti e musici) sia al Bruno Neri (Bigorda e Niballo).

Perciò nella riunione informale, svoltasi mercoledì sera tra il sindaco e i capi rione, si è parlato di Paliodromo ma anche di questa edizione della manifestazione.
Al Paliodromo da realizzarsi al Centro civico, i rioni pare non abbiano alcuna fretta di andarci, anzi sarebbero per valutare bene le migliori soluzioni possibili, senza escludere altre aree più alla portata delle sfilate se proprio bisognerà lasciare lo stadio ad uso esclusivo del calcio.
Non tutti sono convinti di abbandonare il Bruno Neri: c’è chi chiede di continuare ad utilizzarlo «come si è sempre fatto», destinato alle due giostre di giugno in convivenza con il calcio.
Questo però manterrebbe quella promiscuità che tutti vorrebbero superare. Una promiscuità che, secondo alcuni, potrebbe invece continuare a esistere per anni, senza escludere di pensare, ma con calma, ad un Paliodromo in altro sito.
Al Centro civico, considerata l’occasione di utilizzare la terra dell’invaso idrico in fase di realizzazione da parte del Consorzio di bonifica, nulla vieterebbe di creare un impianto alternativo, una scuola di equitazione e un campo per altre tipologie di gare equestri, mantenendo però la tradizione di disputare il Palio al Bruno Neri. Insomma potrebbe anche sorgere un nuovo Paliodromo, ma che possa essere sostitutivo e pronto già nel 2023 forse è prematuro pensarlo.
«Non vi è nulla di definito - taglia corto il capo rione del Nero, Peter Caroli –: adesso dobbiamo preparare l’edizione di quest’anno. Se si vuole sistemare il Centro civico, si può fare, e vista la terra disponibile sarebbe l’occasione per contenere i costi, ma per trasferirvi le giostre credo ci si debba prima pensare bene».
Come solitamente avviene, sarà difficile che tutti siano d’accordo su cambiamenti e innovazioni, manca infatti a Faenza un organismo come esiste in altre città designato a decidere, con i rioni che poi si adeguano, pena l’esclusione dalle competizioni.
In realtà anche a Faenza la figura del sindaco (Magistrato dei rioni) potrebbe prendere in autonomia tali decisioni, ma succede che si cerchino sempre accordi e consensi a volte difficili da trovare.

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