Faenza, finto manifesto funebre contro candidato sindaco sconfitto

Faenza

FAENZA. Da destra come da sinistra, è unanime la condanna per il finto manifesto funebre apparso a Faenza per la sconfitta del candidato sindaco del centrodestra Paolo Cavina. Uno dei primi a esprimere solidarietà all'avversario politico è proprio il neo eletto primo cittadino Massimo Isola. <Durante questa campagna elettorale ho sempre prestato attenzione ai toni utilizzati e ho pesato ogni parola scritta o pronunciata, soprattutto se rivolta ai miei avversari. Per questo ci tengo fermamente a prendere le distanze da questo messaggio, scritto sotto forma di annuncio funebre, indirizzato al mio avversario Paolo Cavina e alla sua squadra. Come ho ribadito a Paolo al telefono questa mattina, è un gesto che condanno, perché offensivo e di pessimo gusto. È una vergogna>. Di <gesto squallido> parla il deputato Marco Di Maio. <In queste ore su uno dei manifesti di Paolo Cavina, il candidato sindaco a Faenza della Lega e di tutto il centrodestra, è stato affisso questo annuncio funebre. Che forse nelle intenzioni doveva avere un tono ironico, ma che nella realtà trovo di uno squallore unico> afferma il deputato del collegio uninominale Forlì-Faenza e capogruppo in Commissione Affari costituzionali alla Camera, impegnato in prima linea al fianco di Massimo Isola e a sostegno della lista Italia Viva. <Prendiamo fermamente le distanze da chi si è reso protagonista di questo gesto, pur sentendoci molto lontani dalle posizioni e dai toni della campagna svolta dai nostri avversari. Ribadisco, avversari e non nemici>, conclude il parlamentare romagnolo. 

Di <clima d'odio> parla invece il leghista Jacopo Morrone. <Satira? No, odio e intolleranza. Da gesti come questi si misura il basso livello in cui è scaduta l’area del centrosinistra uscita vincitrice dalle urne alle ultime elezioni. Se questo è il buongiorno che riservano alla città gli amministratori che guideranno Faenza nei prossimi anni, c’è davvero di che preoccuparsi. A dover essere condannato senza appello non è infatti il gesto in sé, pur grave e disonorevole, di aver elaborato e affisso un manifesto da morto con i nomi del candidato sindaco della parte avversa, uscito sconfitto, e di esponenti delle forze che lo appoggiavano, beffeggiandoli e denigrandoli. A dover allarmare è l’ambiente culturale e politico della sinistra che lo ha prodotto e legittimato. Un ambiente che evidentemente è scaduto anche dal punto di vista etico. Oggi i faentini hanno la prova provata di chi alimenta il clima di violenza che mette a rischio libertà e democrazia. Da condannare è la volontà di infierire sull’avversario sconfitto, con attacchi personali beceri, anziché concedergli l’onore delle armi, un gesto di alto contenuto morale e istituzionale che ereditiamo da una tradizione millenaria. Ed è altrettanto evidente che, nonostante la vittoria, questa sinistra teme per il proprio futuro e sta diventando sempre più aggressiva. Ma siano certi i faentini che noi, dall’alto dei nostri principi e ideali, non ci lasceremo trascinare in questa controversia al massacro> ha scritto in un post su Facebook, il deputato Segretario della Lega Romagna.

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