Faenza, finge di restare a secco col figlio. Nei guai 40enne di Forlì

Forlì

FAENZA. “Aiutatemi, sono rimasta senza benzina e devo raggiungere la mia abitazione a Lugo, ho in auto anche mio figlio piccolo, sono disperata, ho dimenticato la borsa con il portafoglio a casa e non so come fare”. Con questa scusa, mostrando anche il figlio minore effettivamente a bordo del proprio veicolo, una ragazza forlivese di circa 40 anni, riusciva a farsi consegnare dai passanti che incrociava sulle strade della città manfreda banconote da 5-10 e anche 20 euro al fine di fare rifornimento al veicolo rimasto a suo dire a secco.

La donna assicurava poi che li avrebbe restituiti entro brevissimo tempo, lasciando un numero telefonico e un nome falso. La cosa è andata avanti fin quando una sua coetanea faentina dopo averle consegnato una banconota da 20 euro ha pensato anche di annotarsi il numero di targa. Non avendo più notizie, dopo un paio di giorni ha provato a telefonare al numero fornitole dalla presunta bisognosa, scoprendo così di essere rimasta vittima di una truffa e rivolgendosi al Comando della Polizia locale di Faenza per denunciare la vicenda. Grazie ai controlli dei varchi targa i vigili hanno verificato che il veicolo oggetto di denuncia era praticamente tutti i giorni a Faenza e che l’intestataria era una ragazza forlivese che corrispondeva esattamente alla descrizione fornita al momento della denuncia dalla sua coetanea faentina. Convocata in via Baliatico, la 40enne forlivese, in lacrime ha ammesso la cosa ed è corsa a restituire i soldi. In seguito a questo è stata rimessa la querela anche se l’intera vicenda dovrà essere comunque esaminata dalla Procura di Ravenna a cui la Polizia locale manfreda trasmetterà un resoconto dettagliato dell’accaduto.

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