Faenza, discarica abusiva nei calanchi: Comuni pronti a ripulire

Faenza

Ha suscitato reazioni immediate la notizia, riportata ieri su queste colonne, della discarica abusiva sui calanchi situati al confine tra i comuni di Faenza e Brisighella. Ieri mattina Alessio Grillini, capogruppo di Italia Viva, ha depositato un’interrogazione per chiedere chiarimenti: «Vista la vocazione di questa maggioranza, vista l'importanza che vogliamo dare e stiamo dando al territorio, anche in chiave di percorsi orientati su benessere, sport e natura, è importante concentrarsi subito sull'abbandono di questi rifiuti».
Grillini vuole capire «se sia possibile agire nell’immediato per ripristinare una situazione di normalità», oltre ad attivare «un coordinamento a stretto giro per individuare altre eventuali zone adibite a discarica».
Le operazioni di recupero non potranno essere semplici: la posizione dei rifiuti, riversati sul declivio di calanchi ripidi e friabili, imporrà infatti l’intervento di squadre specializzate.

Intanto il Comune di Brisighella ha iniziato a muoversi per risolvere la situazione nell’area di sua competenza: «Mi coordinerò con Hera, servizio Ambiente dell’Urf e Arpa per adoperarci quanto prima per ripulire la zona» dichiara l’assessore all’ambiente Gian Marco Monti, che definisce l’accaduto «un chiaro segno di inciviltà».
Gli fa eco Luca Ortolani, assessore all’Ambiente del comune manfredo, che aggiunge un ulteriore tassello alla riflessione: «Si tratta di traffico di rifiuti con soggetti che smaltiscono diversi tipi di materiali per conto di altri».
Il quadro è fosco: diverse aziende considerano lo smaltimento abusivo di rifiuti economicamente più vantaggioso rispetto alla regolare procedura e, pensando di risparmiare sui costi, commettono così veri e propri reati.

E tale condotta è più diffusa di quanto si possa immaginare: «L’emergenza rifiuti si sta ampliando – avverte Ortolani – e serve una riflessione più vasta. Siamo di fronte a un fenomeno di portata sovracomunale, non sono solo realtà faentine a scaricare illegalmente rifiuti in queste zone».
Pare infatti che proprio i calanchi della Romagna faentina siano stati designati dai trafficanti di rifiuti come zona d’elezione per lo smaltimento illecito: alcuni arriverebbero anche da fuori provincia. E la situazione si prolungherebbe da tempo. Come hanno notato sia Grillini che Monti, «i rifiuti sembrano trovarsi lì da molto, forse anche anni».
«I privati che hanno dei terreni di questo tipo dovrebbe segnalare che è vietato scaricare rifiuti, anche perché i costi del ripristino sono a carico dei proprietari – conclude Ortolani –. Ma è necessario anche uno sforzo delle associazioni di categoria: vanno stimolate cultura e legalità aziendale».

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