Faenza combatte contro 30mila tonnellate di rifiuti

Le previsioni meteo continuano ad allarmare e tingere di rosso il colore dell’allerta, anche quando la pioggia non è certa e non cade in quantità record come avvenuto per due volte nelle scorse settimane: è per questo motivo che nel pomeriggio di ieri il primo cittadino Massimo Isola, dopo aver consultato i bollettini di Prefettura e Arpae che prevedevano rovesci a carattere temporalesco sia a monte che in collina in serata e nella notte, ha diramato una nuova, preoccupata comunicazione alla cittadinanza.

«La nostra città è ancora fragile, stiamo lavorando sulle ferite dell’ultima alluvione – ha detto –. Soprattutto nella zona dell’Orto Bertoni, ma anche in tutte quelle già colpite dall’alluvione, vi chiediamo di spostarvi ai piani alti, o se non è possibile, di evacuare». L’allerta è stata consegnata ai vigili del fuoco, e vengono monitorati tutti i corsi fluviali, «con particolare attenzione sul Marzeno e sul rio Samoggia».

Le precauzioni, in questo maggio segnato da un doppio cataclisma, non sono mai troppe: il primo intervento sugli argini del Lamone, nei giorni scorsi, ha riguardato la falla su via Fratelli Bandiera, quella decisiva per l’allagamento del quartiere “Borgotto”, ma altre porzioni compromesse, come la stessa rottura in zona Orto Bertoni, devono ancora essere ricostituite. In generale, tutto l’alveo fluviale versa in condizioni critiche.

In ogni caso, ieri è stata una giornata di svolta sul fronte caldissimo delle forze in campo mobilitate per venire a capo della pulizia di strade, case e attività: basti pensare che, fra le conseguenze dell’alluvione, ci sono 30mila tonnellate di rifiuti, equivalenti all’incirca a quelli che l’intera città produce in un anno. La richiesta, da giorni, era di poter disporre di più uomini e mezzi.

«Sì, abbiamo cambiato registro dopo la difficilissima giornata di martedì – ha dichiarato Isola ieri mattina uscendo dal Comune, dopo aver concluso una riunione con il prefetto Castrese De Rosa e l’Esercito –. Il nostro grido d’aiuto molto forte ha avuto risposta: arriveranno altri militari che si aggiungeranno alla ventina di unità del Reggimento Genio Ferrovieri già all’opera nelle aree più critiche da alcuni giorni». Grazie al lavoro dell’Esercito, intanto, sono state rimosse le cataste di rifiuti che occupavano aree come quelle delle vie Carboni, Renaccio, Lapi, Orzolari: strade cui è stato possibile accedere solo con le forze militari, tanto era impressionante la quantità di materiale accumulato.

E anche i volontari specializzati della Protezione civile sono in aumento: se martedì erano 200, ieri sono cresciuti a circa 300. Stesso discorso per i mezzi pesanti in azione, passati in un giorno da 82 a 96. Da questo punto di vista, il sindaco mette l’accento sull’impegno assunto ieri mattina dal Gruppo Gavio, leader nel settore delle infrastrutture, in primis le autostrade: «Metteranno a disposizione 48 mezzi e i loro operatori. Anche loro si occuperanno di rimuovere i rifiuti e il fango rappreso, diventato terra. È questa attualmente la nostra grande emergenza». Un’emergenza dai possibili risvolti sanitari in tutta la Romagna, come non ha mancato di fare notare l’Ausl ieri: a Faenza il problema assume i contorni di un’aria resa quasi irrespirabile da polveri e muffe, mentre le sostanze fuoriuscite da migliaia di cantine insieme ai rifiuti restano sostanzialmente un’incognita.

Sempre ieri Palazzo Manfredi ha chiuso l’accordo con una ditta toscana per la fornitura di 25 autobotti, «mentre Hera – precisa Isola – ne ha triplicato il numero».

Per consentire ai mezzi di operare a pieno ritmo e senza intralci all’interno del centro abitato, il Comune ha disposto, dalle 8 di domani alle 24 di domenica 28 maggio, il divieto di transito e sosta, con rimozione forzata, per gli autocaravan, ad eccezione dei mezzi di proprietà dei residenti. Disposta anche la chiusura al traffico veicolare del Ponte delle Grazie.

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