Un debutto di altissimo livello quello messo in agenda dall’associazione Ex allievi del liceo Torricelli di recente costituzione, intesa a valorizzare lo spessore dell’istituto e la presenza nelle sue aule di personaggi che hanno contribuito ad elevare il patrimonio culturale, sociale e professionale della città e in tanti casi della Nazione.
Come prima iniziativa sarà celebrato l’anniversario dei 150 anni dalla nascita (8 settembre 1873) di Gaetano Salvemini, storico, saggista, giornalista, uno dei massimi protagonisti della vita politica e culturale dell’Italia tra i due secoli. Un ciclo di conferenze ne indagherà la figura a 360°, un ciclo ritenuto dalla Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini «il maggiore evento celebrativo in Italia dedicato all’illustre personaggio». Lo hanno rimarcato ieri alla presentazione i rappresentanti dell’Associazione, intervenuta con il presidente Antonio Nannini, gli ideatori e i curatori della rassegna: l’avvocato Pietro Baccarini, i professori Gian Guido Savorani, Stefano Drei e la dirigente del Torricelli Paola Falconi. A rappresentare il Comune il presidente del consiglio Niccolò Bosi. Salvemini fu insegnante di storia e geografia al liceo Torricelli per due anni, dal 1896 al 1898, che furono particolarmente intensi e sufficienti ad allacciare un legame indissolubile con la città anche in futuro. “Furono anni felici” ricorderà egli stesso in una corrispondenza con il preside di allora: uno dei tanti manoscritti ingialliti conservati nell’archivio-biblioteca del Torricelli. «Faenza all’epoca era un crocevia importante per gli studi e la cultura – ha riferito Stefano Drei –: era la sede di uno dei primi licei statali, qui Salvemini conosce Carducci, un Nenni giovanissimo, Giuseppe Donati, pioniere del giornalismo d’inchiesta e Mussolini, con tutti ebbe scambi di vedute successivi. Tornò spesso a Faenza dove diceva di avere la sua tribù». Il ciclo di conferenze percorre l’intera esistenza di Salvemini: insegnante liceale e poi universitario a Messina dove perde la sua famiglia nel terremoto del 1908, convinto aderente al partito socialista e fervente antifascista «il primo ad affrontare da storico il Risorgimento» ha precisato Savorani. Celebri le sue polemiche contro Giolitti “ministro della malavita”. Non solo: fu deputato nel 1919, carcerato ed esiliato per il suo antifascismo, tornò e fu reintegrato all’Università di Firenze nel 1950. Morì nel 1957. Le sei conferenze partiranno venerdì 22 alle 18 all’auditorium del Torricelli con “Salvemini a Faenza” (Stefano Drei) e proseguiranno il 29 al cinema Italia, il 30 al museo del Risorgimento, e ancora all’auditorium il 27 ottobre, il 24 novembre e il 15 dicembre. Tra i relatori vi saranno i massimi studiosi di Salvemini: Sergio Bucchi (La Sapienza), Alice Gussoni (Universiti of Oxford), Gaetano Pecora (Università del Sannio), oltre a Tiziana Pironi, Andrea Mariuzzo, Roberto Balzani, Andrea Becherucci, Lorenzo Valgimigli. La rassegna avrà momenti dedicati anche agli studenti.