Faenza, avvio in salita per le vendite natalizie

Faenza

Avvio di stagione natalizia mesto per negozi, commercianti e pubblici esercizi del territorio: a pesare sugli acquisti sono soprattutto le incertezze legate allo sviluppo dell’emergenza pandemica che, a quasi due anni dall’inizio, sembra ancora lungi dal risolversi. E di certo nell’immediato non ha aiutato nemmeno il maltempo dell’8 dicembre, in concomitanza con la Fiera del Torrone, che ha contribuito a svuotare un centro storico con affluenza già in calo dal mattino rispetto ai pienoni delle edizioni pre-covid.
I dati precisi arriveranno naturalmente a feste concluse, ma è possibile delineare un quadro della situazione generale con le impressioni fornite da Chiara Venturi, responsabile di Confesercenti Faenza.

«Alcune criticità sono state rilevate già a partire dal mese di novembre – afferma – con un calo dei consumi di entità importante. Molto probabile che sia dovuto al timore delle persone riguardo al rincaro dei costi dell’energia, che si farà sentire nelle bollette in arrivo. Anche l’inflazione ha messo un freno agli acquisti e il resto l’ha fatto la situazione sanitaria, che sta tornando preoccupante tanto da paventare il ritorno in zona gialla».
D’altra parte, mentre il costo della vita aumenta in maniera per alcuni insostenibile, l’indice dei salari degli italiani è stagnante da due decenni riducendo ulteriormente il loro potere d’acquisto, fanalino di coda in Europa. Un contesto con il quale anche gli esercenti locali devono confrontarsi cercando una quadra sempre più complessa.

«Alcuni economisti – spiega Venturi – dicono che questa è una fase transitoria e hanno invitato le imprese a non scaricare i maggiori costi sui prodotti in vendita per evitare che l’inflazione salga ulteriormente. Ma io temo che il peggio arriverà nel 2022».
Insomma, se l’andamento resterà questo, l’unico anno con cui sarà possibile fare confronto sarà il famigerato 2020, e non sembra un passo avanti: «Per il Natale dell’anno scorso eravamo in zona rossa – sottolinea Venturi – mentre ora ci troviamo in zona bianca: se la classificazione resterà questa forse si andrà un po’ meglio che nel 2020, ma tendenzialmente lo scontrino medio dovrebbe essere inferiore rispetto ai numeri degli anni pre pandemici. E la tendenza che si va affermando sempre di più è quella di privilegiare una spesa di tipo alimentare a scapito di altre tipologie di merce».

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