Faenza, Argillà: 250 espositori da tutto il mondo

Faenza

L’ultima edizione, la sesta, era stata nel 2018: da allora molte cose sono cambiate e la pandemia ha reso impossibili viaggi e scambi con Paesi esteri su cui si regge l’organizzazione di Argillà, mostra mercato della ceramica internazionale, evento di punta tra le manifestazioni culturali manfrede.
È già una buona notizia, quindi, che dopo uno stop di quattro anni si possa tornare a respirare l’aria del festival, soprattutto se, come annunciato ieri mattina dal sindaco Massimo Isola e dalla direttrice del Mic Claudia Casali, la settima edizione in programma dal 2 al 4 settembre sarà ricca di sorprese e graditi ritorni, con una formula che conferma gli appuntamenti più attesi e ne aggiunge di nuovi.

«Dopo le edizioni del 2014, 2016, 2018, una più forte dell’altra, è ora il momento di reinventarci – afferma il primo cittadino –. Si apre una nuova stagione per la ceramica italiana ed europea, che si riappropria delle piazze e degli spazi urbani. Ci saranno eventi per una settimana, e abbiamo già diversi ceramisti che chiedono di stare in residenza d’artista per tutto il mese di agosto».
Per l’edizione del prossimo settembre sono stati ricontattati gli artigiani e gli artisti che avrebbero dovuto esporre nell’edizione del 2020, annullata a causa del covid: quasi tutti hanno già dato la propria conferma, e così gli stand presenti tra corso Baccarini, corso Mazzini, piazza del Popolo e piazza Martiri della Libertà - quest’ultima una novità per Argillà, dopo l’esperimento positivo dell’anno scorso con Made in Italy - saranno ben 250, con spazi dedicati a ceramisti, aziende, associazioni e delegazioni provenienti dall’estero.

A proposito di scambi internazionali, sul suolo faentino potrebbero approdare anche una ceramista ucraina e due artigiani russi, ma per questi ultimi manca ancora la conferma ufficiale. Le porte della città, fa sapere il Comune di Faenza, restano aperte a tutti, senza veti o censure.
Le certezze riguardano invece il Paese ospite, che quest’anno sarà l’Irlanda, invitata a partecipare con mostre e eventi collaterali.
Oltre alla consolidata presenza di Paesi europei quali Francia, Spagna, Germania, ci saranno anche ospiti dal Sudamerica, Argentina in testa, dall’America centrale (Honduras) e dall’Asia, con l’interessamento da parte di Corea del sud, Giappone e Cina. Ma la partecipazione delle delegazioni orientali sarà strettamente legata allo sviluppo della situazione pandemica.
Con tali premesse è facile prevedere il tutto esaurito nelle strutture ricettive, come avvenuto nelle edizioni pre pandemia: «Ci sono già diverse prenotazioni in alberghi e b&b – commenta in proposito Claudia Casali – anche per la settimana precedente e quella successiva ad Argillà».

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