Faenza, Arena Borghesi: finiti i lavori, pronti per la riapertura

Faenza

L’attesa sta per volgere al termine: all’inizio del mese di luglio l’Arena Borghesi potrà riaprire i battenti, nella nuova veste acquisita dopo i lavori di ristrutturazione finanziati da Conad con un investimento di oltre 750mila euro.
La data della cerimonia di inaugurazione deve ancora essere ufficializzata, ma mancano solo i dettagli: la rosa si è ristretta a due alternative, domenica 3 luglio o lunedì 4, con quest’ultima data che appare favorita per l’avvio della stagione estiva, a partire proprio dalla rassegna cinematografica del cineclub “Il raggio verde” che torna nella sua naturale collocazione dopo due anni difficili passati in piazza della Molinella.
Se ne saprà di più la settimana prossima, quando Palazzo Manfredi scioglierà le riserve sul giorno del passaggio di consegne tra Conad, proprietaria dello spazio per la durata del cantiere, e lo stesso Comune di Faenza, che subentrerà al suo posto.

Intanto venerdì scorso sono arrivate le nuove sedute: 350 posti, come nell’Arena Borghesi prima dell’avvio delle opere di restauro. Su quella che sarà la proposta cinematografica sono ancora in corso le ultime limature della programmazione, ma già è stato detto più volte che saranno diverse le realtà culturali e le associazioni che parteciperanno con eventi e iniziative alla nuova Arena Borghesi trasformata in un ambiente polifunzionale.

Un’incognita resta invece il destino del tasso secolare morto durante il tentativo di ripiantumazione: l’albero sarebbe ancora all’interno del cantiere, ma non è stato deciso che uso farne. Una questione che si pone, a voler essere venali, anche per ragioni economiche: il legno del tasso è infatti uno dei più pregiati, particolarmente ricercato dagli ebanisti, e, quando lavorato, arriva a valere cifre come 5.000 euro al metro cubo.
Un discreto tesoretto, cui si aggiungono fattori di valenza simbolica: la volontà di espiantare e successivamente ripiantare l’albero era nata anche dalla consapevolezza del suo valore storico. Le cose sono andate diversamente e, visto che non si può piangere sul latte versato, o sul tasso abbattuto, c’è già chi si sta muovendo per cercare di dare un lieto fine alla vicenda.
Si tratta dell’artigiano ebanista Matteo Morini, conosciuto come UnMoro, che si è proposto per utilizzare il legno del tasso dell’Arena Borghesi al fine di realizzarne un’opera che possa essere donata alla città a parziale risarcimento della perdita subita.

«Sono molto sensibile alla questione del recupero del legname di alberi di pregio – spiega Morini –. Portarlo in discarica non ha senso, quel tasso ha un valore collettivo per il patrimonio culturale della città e per la storia dell’Arena, dovrebbe tornare ai cittadini in qualche forma. Bisogna ancora capire cosa fare, come e quando, ma l’unico modo di recuperarlo è realizzare qualcosa che rimanga per tutti».
L’ipotesi piace anche al sindaco di Faenza Massimo Isola: «Non ne ero a conoscenza – afferma – ma mi sembra un’idea molto bella».

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