Faenza, alluvioni e incendio allontanano le cicogne dall’oasi

«Piano piano sto cercando di ricompattare la colonia. Nell’ultimo mese ha subito tre forti traumi: una coppia ha abbandonato il nido e diversi esemplari si sono dispersi». A parlare è Sergio Montanari, presidente degli Amici delle cicogne che ha in gestione l’Oasi nei pressi della Caviro. Dopo l’alluvione del 2 maggio, imponente ma delimitata alle vie Lapi, Cimatti e aree adiacenti, l’8 maggio si è verificato il pauroso incendio alla Caviro, proprio adiacente all’Oasi, poi la catastrofe del 16 e 17 maggio. «Noi stessi, a titolo diverso, siamo stati coinvolti e impegnati nel fango, perché era quella la priorità e molti nostri simpatizzanti e soci sono ancora alle prese con gli effetti degli allagamenti e le rovine da ricomporre». Le cicogne, nonostante siano trampolieri, seppure abituate agli acquitrini non erano certamente preparate a quanto è capitato. «Nel fango non vivono gli insetti – dice Montanari – o i lombrichi che sono parte del loro menù, inoltre sono state spaventate dal rumore degli elicotteri che incessantemente sorvolano il cielo per portare i soccorsi. Non solo: anche all’Oasi abbiamo dovuto risolvere un importante blackout elettrico dovuto al parziale allagamento grazie ad una squadra dell’azienda Caviro che ci ha aiutato». In sostanza la colonia si è spaesata: «erano presenti solo le coppie in nidificazione di 5 nidi su 6 – continua Montanari –. L’ultimo, il più vicino al rogo della Caviro, è stato abbandonato. Per giorni ne ho viste 4 o 5 alla volta, invece delle solite 24-25 di questa stagione. Temevo il peggio, invece stanno tornando, grazie anche a somministrazioni regolari e ricche di cibo macinato perché i genitori rimasti possano nutrire meglio i piccoli sopravvissuti sui nidi». Un lavoro che richiede attenzioni continue e che volontarie quali Angela, Giorgia e Silvia svolgono con passione. Si sta tornando alla normalità. Questa settimana c’è stata anche la prima visita di una scolaresca dopo i disastri: 28 bimbi della scuola dell’infanzia Charlot che hanno ammirato una ventina di esemplari ritornati. Gli auspici di una ripresa totale ci sono tutti.

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