Faenza, all'ex chiesa dei Servi nascerà un polo per giovani e famiglie

Faenza

Saranno presentate all’amministrazione comunale fra due settimane le prime bozze del progetto di recupero dell’ex chiesa dei Servi, per il quale potrebbe essere subito disponibile un fondo di partenza da oltre 5 milioni di euro: 3 milioni arriveranno dai finanziamenti strutturali europei 2021-2027 erogati dalla Regione a enti quali, appunto, l’Unione Faentina; altri 2 milioni e mezzo sono il frutto della vittoria del Comune in una causa giudiziaria sui derivati. A tali risorse se ne dovranno poi aggiungere altre per ulteriori fasi di lavoro, ma intanto la strada per la rigenerazione dell’immobile – in cima alla lista delle richieste della cittadinanza in materia di Pug – è stata spianata.
«Il recupero dei Servi – anticipa il sindaco Massimo Isola – si inserisce all’interno di una proposta progettuale più ampia che coinvolge anche Castel Bolognese ed è focalizzata sui luoghi identitari da trasformare e riconsegnare alle nuove generazioni».

A elaborare le bozze che saranno sottoposte al Comune prima di Pasqua è un prestigioso studio milanese, guidato dall’architetto Marco Muscogiuri, specializzato nel recupero di biblioteche.
Già, perché nella riqualificazione della chiesa non si potrà prescindere dalla sua integrazione con la Biblioteca Manfrediana, con la quale forma sostanzialmente un blocco unico.
«Gli interventi – prosegue Isola – coinvolgeranno la biblioteca, la chiesa dei Servi e l’attuale Archivio di Stato, anche questa una colonna importante tutta da rigenerare. I documenti qui conservati andranno nel nuovo archivio in via San Silvestro».

Un altro passo decisivo sarà la ristrutturazione del chiostro principale della Manfrediana, di cui due lati su quattro sono in comune con i Servi. Quello che ne sortirà fuori sarà sostanzialmente, nelle parole del primo cittadino, «un polo per nuove generazione e famiglie, in grado di rendere la biblioteca ancora più attrattiva anche nell’ottica delle nuove funzionalità che assumerà il centro storico nei prossimi anni».
Insomma, un luogo di ritrovo da animare e frequentare, allargando ulteriormente la platea dei potenziali fruitori.
Le indiscrezioni che filtrano su alcuni aspetti particolari del progetto vanno proprio in questa direzione, a cominciare dall’idea di trasferire nei nuovi ambienti la ludoteca comunale, ora ospitata ma inattiva a Palazzo delle Esposizioni, altro immobile che andrà incontro a un profondo ripensamento.
Il chiostro della Manfrediana su cui si affaccia la ex emeroteca potrebbe invece essere occupato da una ampia sala ragazzi, da tempo relegata in spazi più ridotti. Al piano terra, con affaccio su piazza Martiri della libertà, verrebbe poi collocata una sala studio da tenere aperta fino a mezzanotte, come più volte richiesto dagli studenti che frequentano la biblioteca.

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