Faenza, addio a Berdondini poliedrico artista e cultore del dialetto

Faenza

Si è spento all’età di 85 anni Giovanni Berdondini, noto animatore della scena del teatro dialettale. Conosciuto anche con il nome d’arte di Gianfuzzi. Nel 2016 era stato colpito da un ictus. È stato fissato il funerale, che si terrà domani: alle 11.30 partenza del corteo dall’ospedale civile per la chiesa del cimitero dell’Osservanza. Il figlio Ivan è stato per due mandati caporione del Verde.
Berdondini ha dedicato la sua vita al teatro, dove oltre che attore era anche autore di commedie dialettali. Ma scriveva anche sonetti e poesie, rigorosamente in romagnolo.
In passato aveva anche condotto la trasmissione A trebb in onda su Telesanterno, che parlava della Romagna.
La Romagna gli è grata per quanto ha saputo fare e dare per tenere alti i valori della tradizione e del nostro linguaggio dialettale, attraverso il teatro, la comicità, l’impegno creativo. Autore e interprete di commedie brillanti, ha ridato vita alla maschera carnevalesca faentina di Gianfuzzi.
È stato leader del “Teatro Romagnolo Città di Faenza”. Per molti anni ha animato la scuola di dialetto faentina. Berdondini era anche l’ultimo seguace del mitico e indimenticato poeta dialettale locale, Tomaso Masì Piazza, scomparso nel 2004 all’età di 87 anni, colui che con le sue zirudèlle ha dato lustro e onore al famoso Lunèri di Smèmbar: il lunario distribuito per Capodanno in tutta la Romagna, fondato a Faenza nella storica “Ustarèja ‘Marianàza” la notte di san Silvestro del 1844 da Romolo Liverani e un gruppo di amici.

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