Da Faenza gli abiti per Angelina Jolie e Jennifer Lopez

Faenza

FAENZA. A Officina-Design, laboratorio artigianale di sartoria sulla via Ravegnana, madre e figlia, Roberta Graziani e Gaia Lazzari, aiutate da alcune sarte in un piccolo spazio di una villa rurale, sono diventate un punto di riferimento per le grandi firme dell’alta moda: Versace, Cavalli, Peter Dundas e altri. La loro specializzazione sono i ricami, le rifiniture e le decorazioni. Così succede che da qui transitino abiti da sogno. Venerdì sera a Villa Gaia (si chiama così la residenza del laboratorio) è arrivato un suv scuro: ne è scesa una persona elegante, con gli occhiali da sole alla quale Gaia ha consegnato un involucro trattato con delicatezza: conteneva l’abito disegnato da Versace che indosserà Angelina Jolie a Los Angeles, il 13 luglio.

Sinuoso e sexy
«L’abito è molto bello, da sera, adatto per una cerimonia – spiega Roberta Graziani –: è lungo, a sirena, sinuoso e sexy a mettere in evidenza le forme anatomiche, con le spalle scoperte e décolleté, scavato sulla schiena fino al punto vita». Un abito sul quale le “sarte faentine” hanno realizzato ricami e rifiniture decorative. «Poco tempo fa – chiosa Gaia Lazzari – ne avevamo in consegna un altro splendido, sempre di alta moda destinato a Jennifer Lopez». Ne sono piene le cronache rosa dei favolosi abiti indossati dalle dive Hollywood, ed è risaputo che adorano commissionarli ai più famosi stilisti italiani e stranieri, ma che in tanti casi le rifiniture fossero opera di sarte faentine è una bella sorpresa.

Molte le richieste
«Capita – afferma Roberta Graziani – che ci chiamino a Milano per eseguire interventi di manifattura su creazioni, in occasione di sfilate oppure negli atelier più famosi per abiti particolari. Noi andiamo anche in gruppo e restiamo sul luogo per il tempo necessario. Siamo richieste, perché la nostra è una specializzazione raffinata e rara».
Da qui il progetto di Roberta Graziani di trasmettere la sua “arte di bottega”, aprendo all’insegnamento di un mestiere a giovani ragazze in un settore che offre soddisfazioni e possibilità di guadagno. «Sì – aggiunge – è da tempo che ci penso. Avrei bisogno di essere sostenuta per far nascere una sorta di “scuola”».

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