Faenza, a 77 anni isolata da un mese: “Le istituzioni non mi ascoltano”

Maria Rossini ha 77 anni e abita in via Roncona, strada sterrata di campagna che è tra le innumerevoli ferite che si contano sulla mappa del territorio. La situazione portata dalla prima alluvione nella notte tra 2 e 3 maggio è stata ulteriormente peggiorata dalla seconda due settimane dopo, allagando abitazioni, aprendo profonde voragini e spaccando la via in vari punti, che nel complesso appare disastrata per una porzione di circa 400 metri. Proprio a fianco della casa di Maria, dove si trova anche una colonia felina in cui hanno trovato riparo una ventina di gatti, incombe una pericolosa frana. Insomma, parte di via Roncona si sta letteralmente sfaldando. Ma l’anziana, nonostante abbia inviato diverse mail all’Amministrazione comunale per sollecitare interventi di ripristino e chiedere delucidazioni, lamenta di non avere mai ricevuto risposta: «Sono isolata da oltre un mese e ancora non so quando la viabilità sarà rimessa in sicurezza – afferma –. Quando il 15 maggio è arrivata la Polizia locale per le evacuazioni non me ne sono voluta andare, perché non sarebbe rimasto nessuno a occuparsi dei gatti. Ho chiesto che la strada comunale possa essere messa in sicurezza con urgenza, non solo per me ma anche per gli altri che la devono percorrere e hanno il diritto di farlo, ma nessuno della parte istituzionale si è presentato a valutare e riparare i danni».

Ad aiutare Maria ci sono alcuni conoscenti e amici, che le portano beni di prima necessità e quanto serve per occuparsi della colonia felina, ma in queste settimane è capitato che fossero scoraggiati dalla stessa 77enne: «Ad alcune persone – racconta la signora – ho dovuto dire di non passare fino a che non saranno migliorate le condizioni di viabilità, in quanto non intendo metterle in pericolo». La donna, in precedenza, ha anche provato a muoversi con il proprio mezzo, ma una ruota è rimasta bloccata in uno dei canali formatisi sulla strada con l’alluvione, e quindi ha preferito non ritentare in seguito. Insomma, Maria si trova in notevole difficoltà, anche per via di motivi di salute che le rendono difficile pensare a spostamenti in auto, vorrebbe ricevere chiarimenti ufficiali sui tempi previsti per il recupero di via Roncona e per questo lancia a mezzo stampa la propria richiesta di aiuto: «Dopo più di un mese inizio ad avere seri problemi – dice – anche perché dovrei andare in città per la certificazione dei danni subiti». Che non sono pochi: a casa sua l’acqua è arrivata tre volte in un mese, contando anche le piogge del 10 maggio. E da sola, nonostante l’età, quando si è presentata l’alluvione del 16 e 17 maggio ha lavorato «48 ore consecutive senza dormire» per approntare paratie e schermature, sacrificando tappeti e altri beni di sua proprietà.

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