Ex convitto Scarabelli a Imola, i costi lievitano di 1,3 milioni

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Ulteriori lavori in vista nel cantiere dell’ex convitto dell’istituto tecnico agrario Giuseppe Scarabelli, fra modifiche al progetto, ottimizzazione degli interventi e opere opzionali. E da 5 milioni e 670mila euro l’importo dei lavori sale a 6 milioni e 990mila, per un surples di oltre 1,3 milioni.

Modifiche al progetto

Prima di tutto, «in sede esecutiva si sono verificate nuove esigenze derivanti da situazioni sopravvenute ed imprevedibili, che comportano la necessità di apportare alcune modifiche al progetto originario – spiega la Città metropolitana –. Tali circostanze sono in sostanza riconducibili agli esiti delle indagini possibili solo nella fase esecutiva dell’appalto a ponteggio installato, ovvero allo stato dei rivestimenti emerso a seguito dello smontaggio degli esistenti, nonché per adempiere a prescrizioni della Soprintendenza intervenute solo in corso d’opera». L’elenco comprende «il rifacimento completo dell’intonaco esterno anziché semplici ripristini – dettaglia l’ente –, il rifacimento della zoccolatura in arenaria a seguito dell’esecuzione dei lavori di consolidamento, l’installazione di una nuova pavimentazione nella scala interna, le schermature delle macchine esterne, il rifacimento dei parapetti in muratura, e la sostituzione della guaina del solaio e degli infissi del nuovo accesso alla scuola».

Ottimizzazioni

Inoltre, «si ritiene opportuno ottimizzare alcune tipologie di interventi, visto il futuro utilizzo intenso dell’edificio stesso – aggiunge via Zamboni –, migliorando le caratteristiche di alcuni materiali presenti». Un primo esempio è «l’utilizzo di infissi in pvc a taglio termico in sostituzione degli elementi in alluminio presenti in progetto – si entra nei particolari –, con miglioramento delle caratteristiche prestazionale di isolamento e trasmittanza delle finestre vetrate, oltre che minori difficoltà di reperimento di tali materiali». E «si prevede di installare in copertura un pacchetto di caratteristiche migliorative rispetto a quanto previsto progettualmente – aggiunge –, costituito da guaina impermeabilizzante, isolamento termico, barriera al vapore, massetto alleggerito pendenziato e guaine bianche».

Opere opzionali

Infine, «si ritiene ora opportuno affidare all’appaltatore opere opzionali», chiude la panoramica la Città metropolitana. Fra queste, per il laboratorio al piano rialzato, «le realizzazioni delle opere al grezzo delle finiture (come pavimentazioni, rivestimenti, sottofondi, massetti, tinteggiature), mediante la realizzazione di vespai areati e controsoffitto C02 – continua –. Verrà ricreato anche l’intero blocco bagni, attraverso la realizzazione delle tramezzature, e la predisposizione dei sanitari e degli impianti elettrici e meccanici».

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