Ex Caserma Ravenna, approvato il piano di bonifica. Idrocarburi nel terreno

RAVENNA - Serviranno 130mila euro per le prove di campionamento finalizzate alla bonifica dei terreni dell’ex caserma Dante Alighieri. Un intervento non banale che ha rallentato, e non poco, il progetto di riqualificazione che dovrebbe portare ad avere una nuova area verde nel cuore della città, in via Nino Bixio. A complicare i piani di Palazzo Merlato i valori fuori norma trovati nell’analisi dei terreni e riconducibili ad idrocarburi. Già nel 2012 la caserma era stata oggetto di un’operazione che aveva portato alla rimozione di sette serbatoi interrati in due aree che erano utilizzate per lo stoccaggio dei carburanti e il rifornimento dei mezzi di servizio.

C’era evidentemente altro lavoro da fare perché, dopo gli interventi preliminari portati avanti nell’ambito del progetto di riqualificazione, ci sono altri 395 metri quadri di aree interessate da opere di messa in sicurezza. In particolare sono stati trovati pozzetti con sostanze oleose e i relativi collegamenti (tubi e condotte), e tre cisterne interrate di sette metri cubi. I tecnici hanno rimosso tutti i manufatti, tranne una delle cisterne che si trovava nei pressi di un’ex centrale termica. In questo caso non si è potuto procedere alla rimozione in quanto non sussistono le condizioni di sicurezza. Le analisi nei terreni, successive a tali ritrovamenti, hanno evidenziato campioni non conformi sopratutto per gli idrocarburi pesanti.

Nel piano di caratterizzazione, approvato dalla giunta nei giorni scorsi, si ipotizzano i possibili scenari di esposizione. Si prevede la deposizione di circa 50 centimetri di terreno vegetale e «risulta poco credibile una esposizione per contatto dermico o per ingestione di terreno o di acque (qualora risultino potenzialmente contaminate). Non è invece trascurabile a priori lo scenario di esposizione per inalazione, data la prossimità di alcune sorgenti con edifici con uso ancora da destinarsi e che possono prevedere la presenza di persone». La giunta ha approvato quindi lo stanziamento di 130mila euro per i campionamenti dei terreni e l’eventuale individuazione dei terreni da bonificare.

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