Evento tennis in autodromo annullato, Formula Imola sotto accusa

Cc Lab Italia torna all’attacco sulla cancellazione di Tennis on the Racetrack a causa della sovrapposizione con il Gran Premio di Formula 1 del 21 maggio. E lo fa coinvolgendo Corrado Tschabuschnig, il manager di Lorenzo Sonego (attuale numero 4 a livello nazionale e titolare dell’Italia di Coppa Davis), che punta il dito sull’inadeguatezza della superficie che Formula Imola ha proposto per ospitare la manifestazione.

«Rischio per i tennisti»

«Le premesse erano chiare – sottolinea Tschabuschnig –. Al fianco di un compenso economico stabilito da contratto, i tennisti avrebbero anche avuto modo di allenarsi e competere su una superficie analoga a quella dell’imminente Open di Francia 2023. Dal documento preventivo trasmessoci tale premessa non viene però rispettata, proponendo l’azienda una superficie ben distinta dalla tradizionale terra rossa utilizzata nel circuito». E «tale aspetto rappresenta un rischio per il nostro assistito, trattandosi di una superficie poco diffusa che nessun torneo professionistico nel calendario Atp utilizza – aggiunge –, oltre che una violazione dei termini contrattuali». Al punto che «nessun altro nostro assistito considererà di aderire alla manifestazione senza le dovute garanzie di una conformità dei campi con quelli degli Open di Francia 2023».

«Nessun capriccio»

Insomma, «non ci sono alternative possibili alla stesura del campo in terra battuta chiesto da CC Lab fin dal principio, in fase di ideazione dell’evento Tennis on the Racetrack – sintetizza la società organizzatrice –. E, per questo, servono tempi tecnici che vanno ben oltre quelli che Formula Imola metterebbe a disposizione dopo il Gran Premio di Imola del 21 maggio».

Dunque, «non è un caso, né un capriccio dell’organizzazione, che la data indicata per mettere a disposizione il circuito fosse prevista per il giorno 17 maggio – continua –. Sarebbe stato questo periodo, dal 17 al 22 maggio, quello necessario per creare le condizioni di gioco adatte alla performance di tennisti professionisti». Perché «Cc Lab ha sempre operato e sta continuando a operare nell’interesse del progetto e della sicurezza degli atleti professionisti con cui ha stipulato un contratto da cui dipendono degli obblighi – rivendica –. Tutte le altre considerazioni o insinuazioni sono prive di fondamento, poco serie e fuorvianti rispetto alla reale natura del problema: la sovrapposizione di due eventi che non possono in alcun modo convivere in questi termini».

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