Estrazioni di gas a Ravenna, Confindustria Romagna applaude il Governo: "Ora passiamo ai fatti"

Bene l'apertura del nuovo Governo alla ripresa delle estrazioni di gas anche nel ravennate, con deroghe mirate al Pitesai, ora "questo proposito va concretizzato quanto prima: il tempo delle parole è finito, bisogna passare ai fatti con estrema urgenza".

Confindustria Romagna accoglie dunque l'intenzione del nuovo esecutivo: "E' benvenuta e attesa in uno scenario di forte inasprimento dei costi energetici", si spiega in una nota. "Ribadiamo che è indispensabile mettere in campo parallelamente tutte le soluzioni possibili per contrastare la crisi energetica, che è la priorità delle priorità: dal potenziamento dei giacimenti di metano all'accelerazione degli iter per i progetti sulle fonti rinnovabili, fino ai rigassificatori e allo stoccaggio". In questo percorso, concludono gli indistriali romagnoli "il nuovo esecutivo avrà tutto il nostro appoggio: le nostre aziende sono pronte a fare la propria parte e attendono solo il via libera da Roma, che non ci stancheremo di sollecitare".

Mingozzi: "Apprezzo, ma con cautela"

Sul tema interviene anche Giannantonio Mingozzi, esponente del Partito repubblicano e presidente del Terminal container  Ravenna: "Il Pri, che ha dedicato ogni impegno nelle istituzioni e nel rapporto con le imprese ravennati dell'offshore affinché, in questa difficile emergenza, le risorse dell'Adriatico non venissero lasciate ai Paesi dell'altra sponda, non può che apprezzare queste dichiarazioni, ma con molta cautela".

Mingozzi ricorda infatti che la compagine politica di governo "fino all'altro giorno è stata contrarissima alla ripresa delle estrazioni, a partire dal referendum abrogativo sulle trivellazioni e a nuove concessioni per il gas ed il petrolio dell'Adriatico". Quel referendum non raggiunse il quorum ma " nelle magliette dei ministri di oggi allora c'erano le scritte "stop trivelle, vota sì". Insomma, "parlino i fatti", chiosa.