Esemplari di Ibis sacro avvistati nei campi della zona di San Vittore a Cesena - FOTOGALLERY

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Manto bianco, becco lungo, ricurvo e nero. Alcuni esemplari di Ibis sacro sono stati avvistati e fotografati nel cesenate. Alcuni giorni fa li hanno potuti osservare per un po’ di tempo gli automobilisti di passaggio tra la vecchia Umbro casentinese e l’E45 all’altezza di San Vittore. Stazionavano nei campi a fianco del distributore del carburante e del relativo bar.
Molto belli da vedere, attiravano l’attenzione per la forma non comune che li contraddistingue. In zona per il momento se ne erano visti sempre ben pochi. A dispetto della bellezza, la loro presenza non è particolarmente benefica per la fauna romagnola.
«Sulla loro presenza in alcune zone d’Italia negli ultimi anni sono state fatte delle ricerche dopo che ci sono stati degli avvistamenti». A spiegarlo è Stefano Mazzotti: cesenate doc che da una decina d’anni dirige il museo civico di storia naturale di Ferrara.
«Si tratta infatti di una specie aliena che è stata introdotta in Europa dalle zone nord occidentali dell’Africa e si sta diffondendo tantissimo ultimamente. In alcune parti d’Europa la loro presenza è talmente incisiva che, come accade ad esempio in Francia, sono state decise anche alcune campagne di abbattimento. Da noi se ne sono visti abbastanza nella zona del Delta del Po come in Piemonte ed in Lombardia. Tutti luoghi dove riescono a riprodursi ed a sviluppare colonie velocemente».
Come spesso accade con le specie aliene gli Ibis sacro fanno danni: alla fauna minore e agli altri uccelli tipici della zona.
«Sono dei predatori: mangiano uova e nidiacei, ma anche rane, pesci ed altri animaletti. Come tutte le specie aliene è invasivo. L’introduzione di specie in habitat che non sono i loro consueti, è una delle principali problematiche a livello globale per le estinzioni delle specie: situazioni provocate dall’uomo perché, comunque, l’Ibis Sacro non è certo arrivato “da queste parti” da solo. Ultimamente gli avvistamenti non sono rarissimi. Ma in Romagna non avevo avuto finora informazioni di avvistamenti. Prevalentemente è un uccello che ama stare nelle zone di pianura. Non hanno alcuna paura dell’uomo: perché anche nelle zone africane di origine vivono in campagne ed aree pianeggianti dove, anche a contatto con l’uomo, riescono più facilmente che in altri luoghi a procurarsi il cibo».
Gli individui adulti come quelli notati a San Vittore nei giorni scorsi, raggiungono generalmente una lunghezza di 68 centimetri e presentano un piumaggio del corpo completamente bianco (presentando a volte dei riflessi verdi o bluastri) ad eccezione di alcuni pennacchi neri sul dorso; mentre zampe, collo, becco e coda sono completamente neri. L’apertura alare varia da 112 a 124 centimetri mentre il peso corporeo oscilla da 1,35 a 1,5 kg. I maschi sono leggermente più grandi delle femmine.

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