Escursionista riminese colpito da un masso muore in una grotta

Rimini

Travolto e ucciso da un masso durante un’escursione nel Vicentino. È morto così un odontotecnico riminese, appassionato di speleologia e trekking. La vittima, Fabrizio Cantelli, aveva 48 anni e viveva con la famiglia in via Marconi, a Viserba.

La tragedia risale a ieri mattina alle 11 ed è accaduta a Priabona, una frazione del comune di Monte di Malo, in provincia di Vicenza, situata su un piccolo passo fra la Valle dell’Agno e la pianura vicentina di Schio e Thiene. Cantelli era in compagnia di un amico riminese (è stato lui a dare l’allarme). Prima dell’alba avevano lasciato Rimini e una volta sul posto si erano introdotti nella grotta della Poscola, area che fa parte dell’altopiano del Faedo-Casaron. I due avevano seguito e risalito il corso di un torrente che s’insinua nel sottosuolo. L’amico però, finito accidentalmente in acqua, si era bagnato completamente ed è tornato così alla macchina, distante a piedi non più di dieci minuti di cammino, per cambiarsi e continuare insieme la “spedizione”. Al ritorno però di Cantelli non c’era più traccia. «Lo chiamavo, ma non rispondeva. Poi dopo un centinaio di metri ho visto lo zaino» ha raccontato sotto choc all’arrivo dei soccorritori. Il corpo di Fabrizio era sotto una lastra di roccia che, cadendo, si era spezzata in due. Per lui non c’era più niente da fare. I vigili del fuoco intervenuti da Schio dopo l’allarme dato dal compagno hanno recuperato il corpo dell’uomo, trasportato all’aperto in collaborazione con il personale del soccorso alpino intanto accorso sul posto. Il medico del Suem ha constatato la morte del 48enne. facendo rientrare anche l’elicottero del 118 che nel frattempo s’era alzato in volo. Sul posto sono anche intervenuti i carabinieri per ricostruire la dinamica dell’incidente ed è stato informato anche il magistrato di turno. Non ci sono dubbi sul fatto che si sia trattato di una tragica fatalità. Fabrizio Cantelli, originario di Argenta (Ferrara), viveva da anni a Rimini, dove era stimato e apprezzato. Lascia la moglie e un bambino piccolo (anche la madre risiede in città). Dal laboratorio di via Marecchiese, sede dello studio odontotecnico, il dolore e lo sgomento sono tali da non lasciare spazio a commenti: «È una tragedia». Non è ancora stata fissata la data dei funerali.

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