Enrico Lo Verso a Gatteo: l'intervista

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Si è aperta ieri sera e proseguirà fino al 4 agosto nell’arena al Castello di Gatteo la rassegna teatrale “Elsinore” 2022; per immedesimarsi, se non nella città di Amleto, nella verità che il teatro sa porgere con le parole. Come le parole di Luigi Pirandello in Uno nessuno centomila l’ultimo romanzo trasformato in spettacolo dalla drammaturga, produttrice e regista Alessandra Pizzi. Lo ha interpretato ieri sera in forma di monologo Enrico Lo Verso, attore amato di cinema e teatro. Il protagonista conquistò con questo lavoro già a “Prova d’attore” di Sogliano nel 2018. Sembrava una scommessa di poche settimane; invece, in sei anni di vita (pandemia compresa), ha maturato più di 400 repliche. Lo Verso, siciliano come l’autore a cui dà voce, porge con bravura e ars comunicativa. Merito anche dell’adattamento di Pizzi che racconta la storia di Vitangelo Moscarda che si rimette in discussione nella vita, e diventa simbolo della crisi di identità dell’uomo del Novecento, in maniera chiara, sintetica, empatica.

Lo Verso, qual è il segreto di questo successo che celebra Pirandello con un romanzo, non con uno dei suoi copioni?

«Sento tanto affetto nel pubblico, che torna a rivederlo; per me è commovente, mi fa sentire in famiglia. Del resto già prima dello spettacolo, di bianco vestito, accolgo gli ospiti nel teatro che è un po’ casa mia. Il segreto sta pure nella dose di leggerezza che lo spettacolo ha saputo trovare. Non dà l’impressione di fare vivere un momento di palcoscenico, con un attore che si fa personaggio; è un momento di condivisione con tutta la sala».

Significa che Vitangelo Moscarda, che si rende conto di non essere per gli altri lo stesso uomo che lui credeva di essere, sollecita eguale sentire fra il pubblico?

«Non sono solo io Vitangelo, ma ogni spettatore seduto in sala, o almeno coloro che decidono di seguirlo, perché c’è ancora chi in sala accende il telefonino! In tanti mi dicono di essersi immedesimati nella situazione del protagonista, di farsi le sue stesse domande. Diventa perciò qualcosa che supera la pagina scritta, l’altezza del palcoscenico, la quarta parete».

Cosa vorrebbe che più restasse di questo “Uno nessuno centomila”?

«Vorrei che lo spettatore se lo godesse come se ascoltasse un anziano parente che ha raggiunto la serenità interiore, e che racconta di questo affinché anche lo spettatore possa raggiungere altrettanta serenità».

Girerà con altri spettacoli?

«In estate mi divido tra set di cinema e tivù, e teatro. Presento anche Metamorfosi tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. Alessandra Pizzi ha elaborato traduzioni belle ma non barocche, comprensibili. Spesso si fa l’errore di tradurre in modo ampolloso, forse per fare sembrare che i testi siano legati a un passato in cui tutti parlavano in versi. Invece il passato è stato spesso truce e atroce, come i tempi che stiamo vivendo».

Anche in “Metamorfosi” è solo in scena?

«Qui l’idea è di fare uno spettacolo di metamorfosi continua, cambiando ogni volta la composizione in scena, i testi, gli artisti, ora attori, ora musicisti, uno spettacolo di reale metamorfosi. Spesso lo faccio con Danilo Rea. Alessandra Pizzi l’ha immaginato come sagra paesana della poesia, tant’è che all’inizio giravamo con luminarie da feste di paese».

Altre novità per l’inverno?

«Vista la moda delle serie tivù, vogliamo realizzare una serialità teatrale; uno spettacolo che si rinnova a cadenza mensile, con titoli e sviluppi diversi. Ci sembra che il pubblico desideri novità; a teatro è già stato inventato tutto, perciò può funzionare rimettersi in gioco».

Come interprete del film “Dante” di Pupi Avati ha potuto anche assistere alla recente anteprima con il presidente Mattarella.

«Un onore. Nel film sono Donato degli Albanzani che accompagna Boccaccio nel viaggio della vita di Dante. Il film ha eleganza, garbo, esteticamente è bellissimo; Pupi Avati ha messo insieme fotografia e inquadrature stupende, e ha valorizzato il nostro patrimonio storico culturale, chiese, monasteri, affreschi del Trecento, opere che il mondo sa che esistono solo qua. Non so quanto successo avrà in Italia, perché non siamo consapevoli di quello che abbiamo, ma all’estero farà impazzire». Euro 12-6 Info: 370 3685093

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