Enologica, tre giorni di Emilia Romagna da assaggiare a Bologna

Archivio

BOLOGNA. Nata in Romagna, naturalizzata bolognese ormai da anni, “Enologica” parla di tutta la regione. Di vino principalmente, ma anche di prodotti tipici e territori. La nuova edizione è stata presentata ieri a Bologna, e ancora una volta avrà come cornice Palazzo Re Enzo a Bologna il 19, 20 e 21 ottobre prossimi. Negli ultimi sei anni, da quando cioè a gestirla è direttamente l’Enoteca Regionale, l’aspetto promozionale volto a una concretezza commerciale per i 210 produttori soci dell’Enoteca si è accentuato. Non manca comunque una parte di narrazione dei territori, specie quest’anno che il tema è proprio quello dell’enoturismo, anticipato già al Vinitaly, e che riemerge alla vigila del varo da parte dell’assemblea regionale del regolamento ad hoc sul tema. «Nel 2018 sono state 60 milioni le presenze turistiche in Emilia Romagna –ha sottolineato l’assessora all’Agricoltura Simona Caselli – 14 milioni in più in quattro anni, e l’exploit lo hanno fatto proprio le città d’arte e l’Appennino, segno evidente che abbiamo a che fare con un turismo sempre più culturale, che guarda molto anche al vino e al cibo».


Via Emilia virtuale
Ancora una volta sarà la linea di congiunzione regina fra Emilia e Romagna a consentire di orientarsi meglio: la via Emilia. Ogni tratto un vino, e anche un piatto, un salume, un formaggio, il percorso a tappe si sostanzierà in una serie di nove seminari-eventi raggruppati sotto il titolo di “Via Emilia Cooking and Wine Talk” curati ancora una volta dal duo Adua Villa e Luca Gardini, sommelier, divulgatori e anche intrattenitori ormai di casa all’Enoteca regionale.
Salotto “buono”
La definizione un po’ retorica ci sta, visti i contenuti. Fatto sta che dal 19 al 21 ottobre, ogni giorno, in tre incontri alle 12.30, alle 14.30 e alle 16.30, esperti e giornalisti del settore vinicolo, affiancati sempre da uno chef affronteranno un tema specifico e vi connetteranno un immancabile show cooking. Sabato si parte con il talk show “Quest’anno Enologica rilancia i vini dell’Emilia Romagna” a cura di Adua Villa, con lo chef Daniele Bendanti dell’Oltre di Bologna. Alle 14.30 “Sangiovese non solo legno” è pane, anzi vino, per il palato di Luca Gardini che esplora le tante anime del Sangiovese di Romagna, in accompagnamento il piatto dello chef Daniele Repetti (Nido del Picchio Carpanedo Piacentino). Alle 16.30 “Vini Dolci”, relatore Andrea Gori e chef Federico d’Amato (Caffè Arti e Mestieri di Reggio Emilia). Domenica 20 tocca alle donne del vino aprire la giornata alle 12.30 con “La vie (Emilia) en rose”, vitigni tradizionali in rosé a cura di Adua Villa & Ilaria di Nunzio. Degustazione di vini rosé in collaborazione con Le Donne del Vino dell’Emilia-Romagna e lo chef Francesco Carboni (Acqua Pazza Bologna). Alle 14.30 focus sul Pignoletto dai colli alla pianura, fino al mare, perché sempre di Grechetto Gentile si tratta. In accompagnamento il piatto della chef Silvia Cottafavi (Ristretto di Modena). Alle 16.30 “L’eccellenza verde dell’Emilia-Romagna”, Antonietta Mazzeo parla degli oli prodotti in tutta la regione e non solo nelle zone romagnole delle due Dop; show Cooking dello Chef Enrico Bergonzi (Al Vedèl di Colorno). Nell’ultima giornata di Enologica, lunedì 21, protagonista la star Lambrusco, affidato al giornalista della Guida Espresso Andrea Grignaffini. Chef di scena Irina Steccanella (Irina Trattoria di Savigno). Alle 16 “Vini bianchi autoctoni” con Eros Teboni e chef Teo Pesaresi (Sol Y Mar Riccione); chiude alle 18 Othmar Kiem con l’intervento su “Bollicine e vini spumanti” e il piatto di chef Christian Fava (Tracina di Cesenatico). Gli incontri sono gratuiti e si possono prenotare con una mail a segreteria@enotecaemiliaromagna.it lasciando nome, numero di persone e un numero di telefono.


Vini regionali in cifre
L’enologia emiliano romagnola ha un peso sempre crescente. Lo confermano le cifre snocciolate da Claudio Pasini dell’Unioncamere regionale: «Siamo la seconda regione in Italia per valore di export agroalimentare. Nel 2018 esportavamo 6,5 miliardi di euro con un aumento del 3,6% rispetto all’anno precedente. In particolare per il vino la quota dell’export è passata dai 275 milioni del 2015 ai 336 milioni del 2018 e solo nel primo semestre del 2019 siamo già a 211 milioni». Quello che preoccupa a questo punto è la guerra dei dazi che si profila fra Europa e Usa e l’incognita Brexit, come evidenzia l’assessora regionale all’agricoltura Simona Caselli: «Le politiche sovraniste stanno facendo male al nostro comparto agroalimentare, gli Usa sono il nostro secondo mercato dopo l’Europa. Mentre non sappiamo ancora nulla di quali saranno le norme doganali conseguenti alla Brexit e anche in Uk esportiamo molto, soprattutto Pignoletto. Siamo in Europa a far sentire alta la nostra voce».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui