Eni, missione “quota zero” emissioni CO2 entro il 2050

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Portare a quota “zero” le emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050. È questa la missione che si pone Eni e che presenta all’Omc-Med Energy Conference di Ravenna, con un’evoluzione del suo modello di business che coinvolge tutti i suoi settori. L’azienda partecipa parlando di “Road to 2050-Our strategic plan by business area to 2050” che indica l’obiettivo di portare a zero le proprie emissioni nette di anidride carbonica entro quella data, un’evoluzione del modello di business che coinvolge tutti i settori. In quest’ottica, Eni partecipa a Omc presentando le soluzioni e le tecnologie che guideranno lungo questo percorso di decarbonizzazione. L’azienda ha avviato una trasformazione già nel 2014 e ora è pronta per una nuova fase di evoluzione del modello di business al 2050. Da oggi e per i prossimi trent’anni Eni sarà più orientata alla creazione di valore nel lungo termine, combinando la sostenibilità economico finanziaria con quella ambientale. Sarà carbon neutral entro il 2050 e questo è un target, non un’ambizione.

È stato definito considerando le attività e combinando la sostenibilità economica all’implementazione industriale. La strategia di decarbonizzazione di Eni prevede un percorso verso la neutralità carbonica, basato su un approccio che guarda alle emissioni generate lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti energetici venduti e su un set di azioni che porteranno alla totale decarbonizzazione dei processi e dei prodotti entro il 2050. Questo impianto strategico si è classificato al primo posto della classifica del Think thank Carbon Tracker sulle strategie delle compagnie Oil&gas. Questa evoluzione farà leva su know-how, tecnologie proprietarie, innovazione e sulla flessibilità e resilienza degli asset, e consentirà di cogliere nuove opportunità di sviluppo ed efficienza. L’Eni del futuro sarà più sostenibile, digitalizzata nelle operazioni e nei servizi ai clienti e vedrà rinforzato il suo ruolo di attore globale nel mondo dell’energia e sarà arricchita dal progressivo sviluppo del business delle rinnovabili e dei nuovi business improntati alla circolarità. Dal punto di vista della trasformazione circolare Eni è presente a Oms con Open-es, nata a marzo 2021 come un’iniziativa aperta e di sistema che, grazie ad una piattaforma digitale sviluppata in collaborazione con Boston Consulting Group e Google, si pone l’obiettivo di supportare la crescita delle imprese, offrendo loro gratuitamente l’opportunità di misurare le proprie performance di sostenibilità secondo metriche standard, confrontarsi con i benchmark di settore e acquisire consapevolezza sui propri punti di forza e di debolezza per costruire un percorso di sviluppo colmando i gap.

«La trasformazione circolare può essere spiegata anche da una prospettiva diversa, quella della catena di fornitura. Mi riferisco a tutte quelle imprese che collaborano con noi tutti i giorni, direttamente o indirettamente, nella conduzione delle attività di business: senza un coinvolgimento attivo di tutti loro e della filiera industriale non sarà possibile una vera trasformazione e l’adozione di modelli circolari», commenta Costantino Chessa, head of procurement di Eni. «Ci siamo dati l’obiettivo di andare oltre il network di Eni, coinvolgendo in Open-es tutte le aziende che vogliono promuovere uno spirito collaborativo e non competitivo sugli obiettivi di sostenibilità e sviluppare sinergie tra le reciproche filiere - aggiunge - Ad oggi più di 2.500 imprese (di cui ben il 70% Piccole e medie imprese) hanno aderito alla community, provenienti da più di 40 nazioni e più di 50 differenti settori industriali e i suoi numeri sono in aumento grazie al ruolo di diversi altri capo filiera che, come Eni, stanno utilizzando Open-es per coinvolgere i propri fornitori. Il nostro obiettivo è creare un ecosistema tra imprese, istituzioni, università e banche che possa favorire l’accelerazione della transizione sostenibile del nostro Paese». https://www.openes.io/it

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