Emporio arte: le rose di Gruau per San Valentino

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Tra pochi giorni è San Valentino, la festa degli innamorati. La rosa rossa è il fiore che per tradizione esprime la promessa o la conferma dell’amore che li lega e l’intensità delle diverse tonalità di rosso rivelano il livello della passione. Un piccolo gesto che nel lessico amoroso ha un significato preciso e ben codificato nel tempo. La sola presenza di una rosa rossa suscita emozioni legate all’amore e gli artisti impiegano questo simbolo per dare un significato speciale all’espressione di felicità, di desiderio, di fascino e di eleganza dei personaggi ritratti.

Renato Zavagli Ricciardelli delle Caminate (Rimini 1909-Roma 2004) dalla villa di famiglia sul colle di Covignano si trasferisce prima a Milano poi, dall’inizio degli anni ’30, a Parigi dove assume il cognome della madre diventando Renè Gruau, uno dei disegnatori di moda e di pubblicità fra i più ammirati al mondo.

La rosa rossa con il proprio significato simbolico entra occasionalmente a far parte del suo repertorio dall’inizio degli anni Cinquanta per alcune affiche: i laboratori parigini del Dr. N.G. Payot, alle collezioni di moda e ai profumi del couturier Jacques Fath, alle automobili Maserati e poche altre. La si ritrova con maggiore frequenza nella pubblicità per “Miss Dior” il primo profumo prodotto dalla maison francese, inventato dal notissimo profumiere francese Paul Vacher, imbottigliata nel prestigioso vetro di Baccarat. Viene immesso sul mercato nel 1947, l’anno del lancio della collezione “Corolle” che consacra al mito la linea di abbigliamento New Look. Sulla scia del successo, “Miss Dior” due anni dopo diventa un abito e inserito per la sua straordinaria eleganza nell’evoluzione della nuova produzione. Nei primi anni della II Guerra Mondiale Christian Dior promette all’amico Gruau che qualora avesse avuto una propria maison l’avrebbe incaricato di realizzare le immagini della campagna pubblicitaria del suo primo profumo. Ma quando ci riesce Gruau è negli Stati Uniti a lavorare per le riviste Harper’s Bazaar , Flair e Vogue, per il cinema e per aziende americane, così solo negli anni successivi si può dedicare ai manifesti che reclamizzano il profumo. Nasce così la splendida serie di “Miss Dior” fatta non solo di affascinanti figure femminili ma di cigni, mani nude, guantate, appoggiate a zampe di leopardo, ventagli, fazzolettini di pizzo, foulard di tulle e tante rose rosse. Si conferma in modo emblematico il suo stile grafico veloce e sintetico con il quale il particolare anche se accennato si completa nell’immaginazione dell’osservatore. Un esempio è il bozzetto del 1972 nel quale una mano maschile tiene una rosa bianca. L’immagine percepita è che sia rossa e venga donata alla persona amata. Così la mano femminile che stringe una rosa rossa sulla Rolls-Royce Phantom Cabriolet gialla non può non appartenere a una signora elegante che sta recandosi ad un appuntamento galante Potenza della suggestione del maestro. Uno dei tanti pregi che Gillo Dorfles sottolinea nella prefazione del volume Gruau e l’immagine Bemberg, edito da Pozzi, Milano, nel 1986, collocandolo fra i più originali ed eleganti “disegnatori” della nostra epoca per l’ identità stilistica, la scrittura “visiva” e le “vertiginose” sintesi grafiche dei modelli e degli atteggiamenti.

Nel 1993 per celebrare il 150° anniversario della nascita dello Stabilimento dei Bagni Marittimi, Rimini organizza la mostra René Gruau, un riminese a Parigi curata da Gabriello Milantoni e Andrea Pollarini. In quella occasione si festeggia anche la generosa donazione dell’artista di dipinti, litografie, schizzi, disegni, bozzetti, manifesti, cartoline, tessuti e tanto altro, in esposizione permanente nell’ala a lui dedicata del Museo della Città.

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