Elisa sconfigge anche la pioggia, Cattolica in fiamme - Gallery

La pioggia preserale non ha fermato il concerto di Elisa, che già era stato spostato rispetto allo scorso 15 luglio per la positività al Covid della cantante friuliana. E si è inserito in un fazzoletto di giornate con grande adrenalina musicale in piazza della Repubblica, tra l’esibizione del duo De Gregori-Venditti, e in attesa dei Litfiba che approderanno questa sera nella Regina. Ma ieri l’Arena ha avuto occhi e orecchie solo per lei, con la sua voce soave e inconfondibile, e le sue sonorità musicali che creano atmosfere intense e suggestive.

La performance di Elisa è stata anticipata nel corso del pomeriggio dal talk nel green village allestito con materiali ecosostenibili nella Piazzetta del Tramonto, elemento caratterizzante del tocco ambientalista che l’artista di Monfalcone, nominata dall’Onu come prima “alleata” della Campagna Sdg Action sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile, ha voluto dare al suo Back to the future live tour.

È invece saltata la performance di Santi, per motivi legati al maltempo, che avrebbe dovuto fare da apripista ad Elisa. Il concerto è così iniziato con un po’ di ritardo, ma subito l’Arena, da sold out, si è riscaldata con l’arrivo sul palco di Elisa, giacca arancione, top e pantaloni neri, che ha coinvolto il pubblico nei pezzi del suo nuovo album Back to the future appunto, da Let me a Show’s rollin, fino a Come sei veramente e Palla al centro, al quale ha collaborato Jovanotti.

Nel mezzo, la cantante ha ringraziato Cattolica per l’affetto, poi ha preso la chitarra e ha spostato indietro le lancette a inizio millennio, sfoderando uno dei suoi pezzi più noti, Rainbow. Raffica di cellulari per immortalare alcuni momenti dell’esibizione di Elisa, e mani alzate al cielo, oltre alla voce del pubblico, venuta fuori con L’anima vola. Il concerto è proseguito in un’escalation di emozioni, intervallando canzoni dell’ultimo album con brani classici del suo repertorio in prevalenza pop-rock con numerose influenze di vari generi musicali, che l’hanno resa celebre in 25 anni di carriera.

Tra i pezzi che hanno ammaliato e scaldato l’Arena ieri sera, Heaven out of hell, Hallelujah (tutti in piedi al termine dell’esibizione), Luce (Tramonti a nord-est), No hero, Broken e vari altri pezzi intramontabili dell’artista friulana.

«Questo è un tour magico, venire in questi luoghi è un grande regalo per me, mi fa sentire più vicina alla realtà e a tutti voi, me lo ricorderò a lungo», sono state le parole di Elisa dal palco, oltre a mandare un messaggio, anche alla classe politica, a favore di «una sostenibilità ambientale con meno parole e più fatti».

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