Elezioni Regionali in Emilia Romagna. Il Pd respira, ma adesso deve pensare a Imola

Imola

IMOLA. Nemmeno un paragone con il 2014 in termini di affluenza, quando si registrò il minimo storico anche nell’Imolese, territorio che ha sempre esercitato il proprio diritto di voto convinto. Un’affluenza cospicua che ha allungato le operazioni di spoglio (alle 2 erano 12 le sezioni scrutinate a Imola), e con un voto disgiunto che ha preteso un surplus di attenzione: al seggio 4 la prima scheda aperta, e annullata, vedeva barrati da una parte Bonaccini e insieme il simbolo della Lega con la preferenza impossibile: Salvini.

Boom di certificati elettorali

Già il superlavoro di questi giorni, e ieri in particolare, dell’ufficio elettorale facevano presagire una chiara intenzione dei cittadini di non disertare le urne. Spiegano all’Ufficio elettorale, che da venerdì è stato aperto con orari straordinari anche serali, che «in realtà già da due settimane i cittadini imolesi si sono recati numerosi all’ufficio per rinnovare certificati ormai pieni oppure smarriti. Questo al ritmo di almeno 200 certificati al giorno, fino al picco di domenica con 825 certificati» (fino alle 19), ma l’attività dell’ufficio è andata avanti fino all’ultimo minuto utile per recarsi alle urne.

Affluenza

L’affluenza è stata alta fin dal mattino e alla fine della giornata a Imola sfiora il 70% doppiando quasi il dato del 2014. In Regione il dato si attestava alle 12 al 23,44% (era la volta precedente fermo al 10,77%), alle 19 era salito al 59 % (contro il 31,06% di cinque anni fa), dato finale al 67,67%. Imola e il suo territorio sono stati costantemente un paio di punti sopra. Al primo rilevamento delle 12 a Imola aveva votato il 25,54 % degli oltre 55mila aventi diritto (erano stato il 12,25% nel 2014), alle 19 la percentuale era salita al 60,91 (contro il precedente 33,16%). Il dato finale alle 23 è stato di 69,39% contro il 39,82% di cinque anni fa. Nel circondario l’andamento è stato il seguente. A Castel San Pietro, città della candidata del Pd Francesca Marchetti, alle 12 aveva votato i 22,45 %, alle 19 il 60,67%, la giornata si è chiusa con un 71,76%; a Castel del Rio alle 12 il 27,09% e alle 19 il 58,39% si era recato alle urne, alla fine della giornata il totale è stato 64,68%; a Casalfiumanese alle 12 il 24,10%, alle 19 il 60,39%, alle 23 69,33%. A Borgo Tossignano dal 24,91% della mattina si è passati al 58,10% delle 19 al 67,13% delle 23; a Fontanelice dal 26,03% al 62,22 % e infine al 72,96%, a Dozza dal 25,29% al 59,37% al finale 67,77%, Medicina dal 19,26 % al 56,28% fino al 67,97%, a Castel Guelfo dal 25,46 % al 59,84 al 69,78%, e infine Mordano dal 26,63 al record di 64,23% per chiudere con il 74,13%, la percentuale più alta del circondario.

L’attesa del risultato

Nella sede elettorale della Lega in via Emilia ci si dava la carica con ciliegie sotto spirito e ottimismo, spento però dal primo discorso del leader Matteo Salvini che in diretta tv da Bologna parla con entusiasmo solo della Calabria. I dati certi dell’Emilia Romagna sono ancora lontani dalla conferma definitiva, ma il tono è quello di chi non ce l’ha fatta. Nel contempo l’affollata sede del Pd in viale Zappi ascolta lo stesso discorso in silenzio, buon segno, ma troppo presto per gioire, i più anziani invitano ad aspettare. All’una e mezza da Castel San Pietro arriva a Imola la candidata Francesca Marchetti col sorriso raggiante di chi è eletta. «Con questo voto ci si libera di un fardello: la bassa affluenza del 2014 la mettiamo alle spalle sul nostro territorio l’affluenza si attesta oltre 69% –commenta soddisfatto il segretario territoriale del Pd Marco panieri –. Una sana democrazia viva e si alimenta di partecipazione e quindi a chi ha scelto di votare e a chi a riscoperto l’importanza di esercitare il diritto di voto diciamo grazie. Nel nostro territorio emerge una netta e chiara vittoria di Stefano Bonaccini e dell’intero centro sinistra, che recupera oltre dieci punti rispetto alle elezioni europee, all’interno di questo ottimo risultato emerge un buon risultato del partito democratico che aumenta i propri consensi. Dai primi dati emergono segnali positivi sulla nostra candidata Francesca Marchetti. Due i punti di forza: buon governo, credibilità della candidatura di Stefano Bonaccini e l’identità della nostra Regione Emilia Romagna che emerge. In questo contesto il circondario Imolese si attesta tra i sistemi territoriali della nostra Regione che hanno maggiormente contribuito alla vittoria di Stefano Bonaccini». Per Imola comincia ora la battaglia più dura per il Comune. «Questo contesto ci mette nelle condizioni di lavorare verso le elezioni amministrative –aggiunge Panieri – nella consapevolezza di poter restituire alla Città di Imola, un governo di centro sinistra, che sappia con umiltà e responsabilità garantire un futuro di sviluppo, crescita e coesione sociale».

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