Elezioni a Rimini, Maresi ricoverato per Covid si ritira

L'avvocato Moreno Maresi ritira la propria disponibilità a correre come candidato civico del centro sinistra alla poltrona di sindaco di Rimini. Non lo fa a causa del Covid che lo ha colpito in maniera pesante e da lunedì lo ha fatto raggiungere il coach Bernardi all'ospedale Infermi. Lo fa, spiega, per «ragioni familiari, professionali e personali, non ultime proprio quelle legate al mondo dello sport (con il progetto Rbr) e del volontariato (con la splendida esperienza dell'associazione Sarà)». Impegni che «mi impediscono di dare la mia disponibilità». Maresi tiene a sottolineare che quando, lo scorso ottobre, Sarà è nata, «non è nata per sostenere una sua candidatura», «avevo escluso ogni ipotesi di pensare ad un ruolo di candidato sindaco per Rimini». Poi «è arrivata questa straordinaria proposta che mi ha gratificato per l'attestazione di stima. Ma davanti a una proposta così seria, seria deve essere la risposta». Che è un “no grazie” «dopo aver messo tante cose sul piatto della bilancia che non vuole essere una metafora della mia professione forense. Alla fine ha prevalso la necessità di essere onesti con se stessi e con i propri interlocutori». Maresi non abbandonerà la scena cittadina, il cammino di Sarà è solo all’inizio: «Amo profondamente Rimini e continuerò ad offrire un mio contributo. Spero vivamente che il nuovo sindaco porti avanti l'eccellente lavoro dell'attuale Amministrazione». La sofferenza per la malattia, la voce resa pesante dalle difficoltà di respirazione, comunque non riescono a nascondere la commozione per la decisione presa. Così com’è autentico il «grazie di cuore a tutti coloro che hanno pensato a me per questo ruolo».

Tutto in una notte

L’uscita di scena dell’avvocato Maresi, è arrivata una manciata di ore dopo la conclusione dell’ennesima «riunione interlocutoria» del comitato elettorale del centro sinistra cui anche stavolta ha partecipato il segretario regionale del Partito democratico Paolo Calvano.

Il numero uno del Pd emiliano romagnolo ha rifatto il punto sulla “disputa” tra Emma Petitti e Jamil Sadegholvaad, ha ribadito i rischi di questa situazione di stallo; quindi avrebbe (il condizionale è d’obbligo) sottolineato come, in base alle “referenze” in suo possesso, il nome del presidente dell’associazione “Sarà” fosse gradito a più del 90 per cento della coalizione ora giunta al ragguardevole numero di dodici liste.

Cosa comporterà l’uscita di scena di Maresi? Nella nota congiunta diffusa ieri mattina e di cui di questo risvolto non si fa cenno, viene specificato che «al centro del confronto» di lunedì sera ci sono state «le proposte che possano raccogliere la sfida della guida cittadina, compatibile con gli obiettivi indicati di innovazione, sostenibilità, solidarietà, merito e partecipazione, che dovranno consolidare le “cose da fare” per la ripartenza post Covid della città». Durante la discussione, definita «molto positiva», però, per l'ennesima volta non è stata trovata la quadratura del cerchio sul nome su cui puntare per cercare di succedere ad Andrea Gnassi. «Sono emersi temi e indicazioni di persone civiche e politiche di alto profilo - si legge nel comunicato -, aderenti al perimetro della coalizione, dalle qualità adatte a rappresentare l’obiettivo condiviso da tutti di continuare nel cammino qualitativamente elevato di governo della città, capace di tenere insieme tutte le forze del tavolo». Tra i nomi di politici che sono stati fatti, quello di Marco Affronte sponsorizzato in primis dalla Federazione dei Verdi e dell’ex assessora Irina Imola ora alla guida di una lista civica di cui è portavoce assieme a Carla Bonvicini.

Venerdì prossimo (salvo contrordini la nota infatti non dà la data precisa) dovrebbe tenersi la nuova “adunata” della coazione. Spiega però chiaramente l’ordine del giorno: «Definire nel dettaglio programmi, nomi, percorso».

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