Elena Bucci e Marco Sgrosso a Bologna con il nuovo spettacolo

Da stasera al 30 ottobre al teatro Arena del Sole di Bologna va in scena in prima nazionale “Risate di gioia. Storie di gente e di teatro”, uno spettacolo dedicato ai mestieri e alle figure del teatro di un tempo, con la regia e l’interpretazione dei ravennati Elena Bucci e Marco Sgrosso.

I due artisti, con straordinaria sensibilità, riprendono il filo della loro indagine attorno all’arte scenica, ispirandosi ai saggi “Il teatro all’antica italiana dell’attore” di Sergio Tofano e “Antologia del grande attore” del regista Vito Pandolfi, ma anche ad autobiografie, biografie, epistolari e memorie.

Bucci e Sgrosso, quasi come archeologi, si addentrano in testimonianze e documenti alla ricerca di tracce del passato, per costruire un lavoro a più voci. Come affermano i due registi, la pièce si propone come un emozionante viaggio alla scoperta di una moltitudine poetica e operosa che ha trascorso la vita dietro le quinte. In scena, però, solo i loro due corpi, a rimodulare anime e memorie richiamate da lontano e pronte a reincarnarsi sul palcoscenico, muoversi e parlare. Sono due attori «senza nome e senza successo, – continuano Bucci e Sgrosso – innamorati del loro mestiere pur essendo solo due “comparsoni” tra centinaia di altri». Nella notte di Capodanno, abitano il buio un teatro addormentato, tra sipari cadenti, riflettori bruciati e nidi di uccelli, in cui si intravedono suggeritori, trovarobe, attori, guitti, capocomici, primedonne, cantattrici, portaceste.

«Com’era il mondo del teatro prima della televisione e del cinema? Come risuonavano le voci e i gesti? – si chiedono – Quale energia si sprigionava in quelle sale illuminate a candele o a gas, quando il teatro era un centro vibrante della vita sociale, culturale e politica delle comunità?».

Facendosi attraversare da diverse epoche (la Commedia dell’Arte, il teatro all’Italiana, il Varietà, la censura del Fascismo, il Cinema), Bucci e Sgrosso danno voce e corpo a personalità artistiche che hanno fatto la storia del teatro: dalla “grande vagabonda” Giacinta Pezzana a Salvatore e Antonio Pepito, fino all’intramontabile Eleonora Duse. «Ascoltiamo molte voci, ridendo e sospirando per una sottile nostalgia che diventa creazione – scrive Elena Bucci. «Lo spettacolo si inscrive in un disegno che comprende le drammaturgie originali La pazzia di Isabella - vita e morte dei Comici Gelosi, Non sentire il male - dedicato a Eleonora Duse, Bimba - inseguendo Betti e Pasolini, Parola di principe e A colpi d’ascia, tratta dal libro omonimo di Thomas Bernhard per arrivare alle ricerche Archivio vivo e All’antica italiana, progetti e spettacoli rivolti allo studio, alla documentazione e al racconto della storia delle arti a partire dalle testimonianze degli stessi artisti; un racconto dal vivo dove arti e saperi possano intrecciarsi».

Contro un presente che accelera la sua corsa, Bucci e Sgrosso decidono di rallentare, per esplorare la potenza del teatro che ritrovano intatta e ancora capace di trasformare, rivelare e unire: «basta fare silenzio, ascoltare, lasciarla vivere e respirare. Cerchiamo suono, immagini e incanto di un patrimonio della tradizione che dimostra intatta la sua sovversiva e rivoluzionaria vitalità».

Elena Bucci è attrice, autrice, registacosì come Marco Sgrosso. Entrambi provenienti dlala “scuola” di Leo de Berardinis, fondano nel 1993 la compagnia Le belle bandiere. Dirigono e interpretano testi classici e contemporanei, scrivono drammaturgie originali spesso intrecciate alla musica, creano progetti dove dialogano diverse arti, conoscenze e discipline e ha riaperto al pubblico spazi della memoria dimenticati, come il teatro Comunale di Russi. Hanno vinto numerosi e importanti premi e insegnano in diverse scuole.

Info: 051 2910910

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