Voti reali, realtà percepita
L'Italia è, con la Polonia e l’Ungheria, il Paese dove populisti, sovranisti, nazionalisti, trionfano. Nella media europea superano di poco il 10%, in questi tre Paesi sono intorno al 50%. In Francia, dove pure la Le Pen ha vinto, sono uno su quattro elettori, in Germania 1 su 10, in Spagna e in Portogallo sono fenomeni praticamente assenti. Perché?
Ci sono molte ragioni, ma consiglio a tutti di leggere il nuovo libro di Nando Pagnoncelli, un grande analista dei comportamenti e dell’orientamento al voto degli italiani. Il titolo del libro è: “la penisola che non c’è”.
Ebbene, nel libro troviamo analizzati comportamenti, modi di pensare e di essere degli italiani che ci possono aiutare a capire molte cose. Non tutte, ma un bel po’.
Perché se la Lega diventa il primo partito in Italia ed anche in regioni come l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria, se i 5 stelle, pur crollando, prendono il 17%, se la somma dei due partiti del governo, nonostante tutti i disastri , è sopra il 51%, “ci sarà un perché”, direbbe Cocciante.
E tanti fatti e numeri eccezionali e records contrastano con il racconto di molti “opinionisti” che riempiono gli studi televisivi.
La gente è stufa, le periferie, la disoccupazione, la povertà, l’invasione islamica, i clandestini, l’insicurezza.
Sì va bene, sono fenomeni che coinvolgono anche altri Paesi europei, dalla Francia (con in più gli attentati terroristici) alla Svezia (30% di immigrati), ma perché solo in Italia la somma di sovranisti e populisti, Lega, FdI, 5 stelle, si avvicina al 60%?
Leggete il libro di Pagnoncelli o le ricerche di De Rita o di Eurispes o altri, anziche’ ascoltare Mario Giordano o i Giannantonio Stella o le tante trasmissioni televisive che sono le sole “discariche” autorizzate in crescita in Italia.
In una ricerca di Pagnoncelli del 2014, l’Italia si piazza al primo posto per la distanza fra dato percepito di un fenomeno e realtà numerica. Primi fra Usa, Polonia, Ungheria, Canada, Gran Bretagna, Australia, Germania, Svezia, Spagna. Gli esperti lo chiamano “indice di distorsione percettiva” o “indice di ignoranza”.
Al secondo posto ci sono gli USA di Trump, molto in alto Francia, Polonia, Ungheria. Germania e Svezia le più realiste. C’è un rapporto fra estremismo populista e sovranista e “indice di distorsione percettiva”.
È evidente, è casuale?
Il dato reale e ufficiale sull’immigrazione (fattore fondamentale per il risultato della Lega anche se non il solo) è il 7 per cento. Per gli italiani, secondo la ricerca Ipsos, siamo invasi, saremmo al 30%. Il 47% degli italiani pensa che i clandestini siano più dei regolari, secondo l’analisi dell’Ocse, sono il 10%.
I Musulmani (questo spiega il rosario di Salvini), gli italiani pensano che ormai siano più del 20% del totale, l’identità cristiana sarebbe in pericolo, secondo l’Istat sono il 2%. Gli italiani pensano che nel 2020 saranno il 31%, tutte le stime ufficiali dicono il 5%.
L’Italia invecchia (ed è vero) ma secondo gli italiani gli over sessantacinquenni sarebbero il 48% della popolazione, sono il 22%.
La disoccupazione (problema serio), per gli italiani i disoccupati sarebbero al 49%, siamo al 12%, tanti, troppi, ma non un italiano su due.
Qui siamo al primo posto al mondo per distorsione. Più della Spagna, con la disoccupazione al 25%.
Sicurezza (altro fattore per la Lega), nel 2017, secondo il 62% degli italiani, gli omicidi sarebbero aumentati, sono in realtà diminuiti del 47%. Solo l’8% degli italiani ha risposto correttamente.
Nel libro di Pagnoncelli ci sono tantissimi altri dati, tutti in linea con quelli esposti, dalla sostituzione di popolo ai vaccini.
Tutto questo spiega l’Italia e questo voto?
Secondo me sì. In buona parte.
Poi ci sono altre ragioni, più politiche, più contingenti. Penso che il successo travolgente della Lega, a scapito dei 5 stelle, sia dovuto anche al fatto che molti italiani hanno visto nella Lega lo strumento più immediato e forte (può sembrare paradossale ma è così) per fermare il governo a 5 stelle su giustizia, lavoro, infrastrutture, impresa. Più del Pd, che ha avuto un buon risultato solo perché alcuni sono tornati a casa e per scarsità di alternative in chiave anti sovranista.
(*) già Parlamentare