Un pensiero per i parenti delle vittime
Devo le mie scuse ai familiari delle vittime della tragedia sull’A4 e ai lettori. Il titolo uscito in prima pagina sabato è brutto e crudo, un errore da non ripetere. L’ho fatto io e non ho l’abitudine di nascondermi e scaricare le colpe su altri.
Ci rifletto da due giorni e non sono mai tenero con chi sbaglia. L’intento era opposto rispetto al risultato: mi ha fatto molta impressione che l’incidente abbia spezzato la vita e i sogni dei ragazzi e dei loro accompagnatori durante una gita. Il dato che li accomunava in quel momento era l’appartenenza, con ruoli diversi, a un’associazione che si occupa di disabilità.
La sintesi è stata infelice, un collega aveva suggerito “La strage degli innocenti” ma non sarebbe mai entrato negli spazi previsti.
Dispiace aver letto sui social la solita valanga di veleno sui giornalisti che urlano per vendere due copie in più, che sono idioti e ignoranti.
Magari gli stessi giornalisti sono anche volontari in associazioni che si occupano del trasporto di malati e disabili e conoscono il tema meglio di tanti altri. Giudizi sommari di chi non ti conosce ma è pronto a fucilarti. Un amico mi ha mostrato titoli uguali al nostro usciti su Gazzettino, Messaggero e Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Ma la cosa non mi consola. Quando fui nominato direttore la prima volta l’editore mi avvisò: “Ricorda, sarai sempre solo al momento di decidere”. È così.
Alle famiglie delle vittime, al Centro 21 di Riccione le mie sentite condoglianze.