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Sinner non è mica una meteora, ma la stella di un movimento del tennis incredibile

E se dicessimo che Jannik Sinner non è il miglior giocatore italiano? Tranquilli, non è così, Jannik in questo momento è il miglior giocatore del mondo, ma il fatto stesso che la provocazione abbia scomodato qualche ragionamento fa capire come sia messo in questo momento il tennis azzurro che ha una quantità straordinaria di talenti, tutti giovani. Il giocatore di San Candido è solo la punta dell’iceberg di un movimento incredibile, cresciuto negli ultimi anni sotto l’ombra di Matteo Berrettini. E ora questo movimento presenta il conto sulla scena del tennis internazionale, vincendo la Coppa Davis, raggiungendo la finale nelle Atp Finals e mettendo nel mirino i tornei del Grande Slam. Quando tornerà sulla scena “The Hammer” Berrettini allora sì che ci sarà da divertirsi. Intanto dietro scalpitano i più giovani che potrebbero diventare ancora più bravi. Facciamo qualche nome. C’è un certo Luca Nardi da Pesaro che gioca da domani le Next Gen Finals con Flavio Cobolli in Arabia Saudita. In campo i migliori prospetti del tennis mondiale, due su otto tra gli Under 21 sono italiani, riserva (quindi 9°) Luciano Darderi, che ha la “Garra” nelle mani. Poteva esserci anche Lorenzo Musetti (come Holger Rune), ma non ci va per assenza di interesse, quindi diciamo che tre su dieci dei migliori Under mondiali sono italiani. Nardi ha le stimmate del campione, perché tira forte, fa giocare malissimo gli avversari e soprattutto “apre” il campo come pochi sanno fare. Ha visione, gli manca un po’ la fase di inizio scambio, ma quando lo scambio inizia è un crescendo rossiniano per omaggiare la sua Pesaro.

Su Sinner si sono sprecate le parole, alcune senza senso, ma è il prezzo che si paga alla popolarità, quando anche giornalisti che non sanno tenere in mano una racchetta si occupano di questo sport. Sinner ha 22 anni e ci porterà degli Slam, per me è Bjorn Borg reincarnato, stessa freddezza, stessa qualità di strangolare lentamente l’avversario per soffocamento atletico e psicologico. Su di lui due anni fa si è costruito un progetto per portarlo al n.1 del mondo non in maniera clamorosa, ma aggiungendo tassello dopo tassello, e si capisce bene che la strada è quella giusta.

Questa mattina è intervenuto con un post molto significativo Andrea Gaudenzi, l’ex campione ravennate ora presidente dell’Atp. Ha ricordato che nel ’98, anno dell’ultima finale dell’Italia in Davis contro la Svezia, nella quale sacrificò una spalla alla causa azzurra, ben tre degli attuali vincitori della Davis (Arnaldi, Musetti e Sinner) non erano nemmeno nati. Quindi ricordiamoci di quanto ha contribuito alle fortune del tennis azzurro il movimento romagnolo, Andrea Gaudenzi, Sara Errani che esattamente 10 anni fa diventò la n.5 del mondo, prima ancora Gianluca Rinaldini, Paolo Pambianco, Igor Gaudi, Federico Gaio in piena attività, Francesca Bentivoglio, Raffaella Reggi, Sandra Cecchini, Flora Perfetti, ora una magnifica Lucia Bronzetti. Noi ci siamo e ci saremo sempre.

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