Pubblicità e turismo: così non va

La pubblicità sarà l’anima del commercio, ma può diventare una palla al piede. Infuria la polemica sulla campagna voluta dal ministero del turismo “Open to meraviglia”. Nel mirino il rapporto costi/benefici ma anche traduzioni improbabili come Prato e Camerino che diventano Rasen e Garderobe. Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad,punta il dito sul sito “Italia.it”: piazzale Kennedy non è a Bellaria Igea Marina, la discoteca Baia Imperiale è a Gabicce mare, il fiume è Marecchia e non Parecchia, Rimini ha due millenni di storia e non due secoli (la penitenza? Andare al Ponte di Tiberio in ginocchio). Il Teatro Galli è stato riaperto cinque anni fa e non è in restauro.
Chi tra voi è senza peccato scagli la prima pietra. Il 18 marzo su Facebook è stato pubblicato un post di “inEmiliaRomagna”, pagina ufficiale dell’Azienda di promozione turistica della Regione, su Castrocaro Terme. Con qualche scivolone prontamente fatto notare da Benedetta Orlati, guida turistica. «Palazzo Piancastelli non ospita più la direzione delle terme da quasi 20 anni, il Palazzo delle Poste e l’ex Collegio Aeronautico sono a Forlì e non a Castrocaro. Inoltre le sue acque termali non erano note in epoca romana, ma iniziarono a essere utilizzate nella prima metà dell’Ottocento».
Ai meticolosi rilievi il sito ha risposto con stile.
Ora ci aspettiamo che Savignano sul Rubicone sia indicato come ultima prigione di Napoleone e Giulio Cesare sia imbarcato sulla caravella in partenza per le Americhe con Cristoforo Colombo, l’esploratore di Cesenatico (non di Genova, per carità). E per non farci mancare nulla, la tomba di Dante finirà a Ferrara e Palazzo Diamanti a Ravenna. Per una gita fuori porta, consigliata una località qualsiasi della Riviera Adriatica con vista mozzafiato sulla Corsica.

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