Pari. Quando la terra non basta

Editoriali

Il drastico calo dei consumi previsto per il periodo natalizio, è una delle preoccupazioni del momento. Comprensibile, il lavoro è alla base della sussistenza. Sono però necessarie anche altre riflessioni. Tra i tanti studi interessanti, evidenzio quello che indica il giorno: “overshoot day”, la data annuale, nella quale gli esseri umani hanno consumato tutte le risorse che il pianeta Terra può offrire nell’anno solare. Peraltro, “grazie al lockdown”, la data è stata procrastinata di circa tre settimane.

È bene bandire l’ipocrisia: sono i Paesi evoluti i maggiori responsabili dell’abnorme consumo. È bene conoscere la verità: solo a fine secolo scorso, la data si posizionava ad ottobre. È bene capire il futuro: se continueremo di questo passo, nel 2050 serviranno tre pianeti come la terra per mantenere questo livello di “benessere”. Lo studio, consente persino di comprendere parte delle ragioni del fenomeno dell’immigrazione. Sinteticamente, appare evidente, se una piccola parte dei condomini del pianeta Terra consuma tutte le risorse del condominio, coloro che non ne beneficiano, cercano di cambiare appartamento.
L’analisi dei dati, conferma le riflessioni. Una parte modesta degli abitanti del pianeta, utilizza quasi tutte le risorse, anzi molto di più. Nel Mondo, se tutti potessero vivere con lo stile di vita degli Stati Uniti servirebbero 5 pianeti terra, 4,1 per l’Australia, 3,5 per la Corea del Sud, 3,3 per la Russia, 3,0 per la Germania, 2,9 per la Svizzera, 2,9 per il Regni Unito, 2,9 per la Francia, 2,8 per il Giappone, 2,6 per l’Italia.
La natura impone dei limiti invalicabili allo sfruttamento delle risorse, salvo l’inesorabile rovina. Purtroppo, a pochi interessa, pensiamo che il nostro stile vita sia corretto, quasi naturale. In realtà, non possiamo mantenere questi livelli, ed inoltre, è evidente che l’utilizzo di pochi a scapito di tanti, non potrà rimanere sostenibile nel tempo.
Solo qualche esempio, per stimolare ulteriormente la riflessione. Se tutti i cinesi potessero viaggiare con la propria auto, solo per loro, occorrerebbero circa 60 milioni di barili di petrolio al giorno. L’estrazione mondiale è di circa 85 milioni di barili per tutto il Pianeta. Se tutti i cinesi volessero mangiare pesce come i Giapponesi, servirebbero circa 100 milioni di tonnellate di pescato, il totale dell’intero Mondo. Immaginiamo se allargassi gli esempi agli esseri umani che vivono in India, o nelle nazioni Africane. Certamente, è difficile comprendere su quali basi noi abbiamo diritto allo sfruttamento di tutte le risorse del Pianeta, mentre nel Mondo, un cittadino su tre, non ha accesso neppure all’acqua potabile.
Di fatto, ad oggi, in pochi utilizziamo quasi il doppio delle risorse del Mondo. Lo sfruttamento del pianeta e l’emergenza climatica sono le gravissime problematiche, presumibilmente, più pericolose della pandemia che stiamo vivendo, peraltro, aggravate dalle enormi ed incolmabili diseguaglianze.
Immaginiamo il futuro, quando anche gli altri abitanti del condominio Terra vorranno giustamente tentare di migliorare le loro condizioni. Alla nostra richiesta di non inquinare, o consumare di meno, potrebbero risponderci che noi, pur di implementare il nostro benessere, lo abbiamo fatto per molte decine di anni! Difficile dissertare.

*Giornalista, Docente, Referente di sede d’esami universitaria

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