Il 25 aprile spiegato ai bambini

Tra le tante possibilità per ricordare il 25 aprile, ho scelto questa. Non è farina del mio sacco, ma di uno scrittore e giornalista che ha lavorato per 40 anni nel Gruppo editoriale L’Espresso: Pier Vittorio Buffa. Nel libro “Io ho visto” ha raccolto le testimonianze dei sopravvissuti alle stragi nazifasciste, portate in teatro da Pamela Villoresi.
Grazie a Facebook è tornata a galla questa storia del 2017.
“Simona Zinanni, che insegna alle elementari di Cuvio (Varese), ha raccontato che qualche giorno fa dei bambini hanno chiesto perché il 25 aprile è festa e si sta a casa. Simona, allora, ha preso l’iniziativa e ha chiesto di poter mettere insieme le due quinte della scuola. La seconda guerra mondiale, ha spiegato, non rientra nel programma delle elementari, così ha dovuto fare una breve premessa per inquadrare il periodo. Poi ha proiettato sullo schermo il girotondo dei bambini di Sant'Anna di Stazzema e ha letto la storia di uno di loro, Enio Mancini, sopravvissuto alla strage del 12 agosto 1944 grazie a un giovanissimo soldato tedesco dagli occhi azzurri che non uccise, sparò in aria e fece scappare le donne e i bambini che gli erano stati affidati. L’ha scelta perché le sembrava particolarmente adatta in quanto non si limita a raccontare la tragedia, ma lascia anche un segno positivo sulla speranza di trovare umanità e pietà anche nei nostri nemici.
L’effetto è stato immediato. Dopo poche righe la classe era come ipnotizzata. Alla fine della lettura è partito un applauso commosso. Credo che questi alunni abbiano capito perché il 25 aprile è una festa e non lo dimenticheranno tanto facilmente!
Ecco. Facciamo tutti così, facciamo come Simona. Scegliamo una storia, un evento particolare, una persona, un gesto… E raccontiamolo. Ai bambini che abbiamo intorno, ai giovani, a chiunque pensiamo possa essere utile”.

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