Affronte: le forze politiche e i temi ambientali

Editoriali

La situazione, dovrebbe essere chiaro per tutti, ma so che invece così non è, non è rosea. Anzi, è quasi drammatica. Consumiamo risorse come se avessimo due o tre pianeti a disposizione, ma ne abbiamo uno, sempre quello. Stiamo finendo alcune risorse delle quali, per ora, non possiamo fare a meno. Metalli e minerali preziosi, per esempio, e persino il petrolio, che ci ha messo milioni di anni ad accumularsi sotto terra, e che stiamo bruciando a ritmo vertiginoso. Avremo prestissimo problemi con l’acqua dolce, e anche con l’approvvigionamento di cibo. E abbiamo già in casa, il riscaldamento globale con il suo carico di guai (disastri naturali, migrazioni, conflitti, povertà e diseguaglianze). Per non parlare di inquinamento e disastrosa perdita di biodiversità.

Non ci sono dubbi, almeno per chi scrive, che stiamo per farci molto molto male, a meno che non riusciamo a sterzare in tempi brevissimi. I comportamenti individuali possono fare molto, certo, ma servono politiche di ampio spettro, lungimiranti e abbastanza drastiche. Serve una visione. Che per me si identifica nell’ecologismo. Nell’ideologia di chi ha ben chiari questi problemi, e sa che vanno messi a sistema, e molto rapidamente. Il famoso cambio di paradigma che alcuni, troppo pochi, invocano a gran voce, ma che nel nostro paese letteralmente scompare da ogni dibattito politico.
Dove sono, in Italia, i valori e le idee che fanno riferimento all’ecologismo? In Europa, avendoli visti e vissuti da vicino, non ho dubbi: i Verdi europei hanno ben chiaro il quadro generale, e sono molto capaci di incastrare insieme, perché così deve essere, temi ed emergenze sociali e ambientali. Sanno vedere cosa tiene uniti disuguaglianze sociali, povertà, discriminazioni con degrado ambientale, perdite di risorse, emergenza climatica. Questo tenere insieme tutto, e dare risposte e proposte per affrontare la situazione, sono la chiave del successo di alcuni gruppi di Verdi in altre nazioni: tedeschi, olandesi, svedesi… In Italia i Verdi si sono fatti portavoce dell’ecologismo inteso in questo senso ampio e maturo, ma per ora fallendo, vittima essenzialmente di tre cose: un dibattito politico in cui questi temi non passano, un’immagine vecchia che li identifica con quelli della difesa dell’alberello, un gruppo dirigente che fa da tappo a ogni iniziativa reale di cambiamento.
A sinistra c’è anche Possibile, partito con ottime idee e persone, ma che purtroppo mai ha raggiunto numeri che gli permettano di contare. Ci sono poi tutte le destre, che storicamente e per formazione culturale sono davvero lontane da questi temi e da una vera sensibilità per essi, arrivando anche al negazionismo degli stessi (leggi Lega). Niente da fare da quelle parti.
Restano i due attuali partiti di maggioranza. Entrambi hanno, a questo proposito, molto da farsi perdonare. Il PD in cinque anni di governo, sui temi ambientali, ha fatto scempio. Spesso scimmiottando il liberismo del centrodestra e di fatto mai mostrando di avere compreso la reale situazione e le sfide epocali che ci aspettano. Dall’altra parte il M5S aveva l’ambiente nei suoi pilastri, e forse ce l’ha ancora, ma la vacuità delle sue idee e la insistita ricerca del consenso e del potere, l’hanno portato a cambiare linea ripetutamente e spesso drasticamente. Resta da vedere come possa chi si è allineato alle politiche di Salvini sui migranti, per dire, possa ora come niente fosse andare in direzione opposta. Ma dal M5S ormai ce lo aspettiamo. Eppure questo governo con un po’ di intelligenza (loro) e tanta fortuna (nostra) potrebbe persino fare bene, sui temi ambientali. Con tutto quello che hanno da farsi perdonare, e con la crescente spinta di una consapevolezza sempre più diffusa, soprattutto tra i giovani, chissà che non ci possano stupire. Qualche dubbio io ce l’ho.
(*) Naturalista e Divulgatore scientifico - ex europarlamentare

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