Affronte. Ambiente e elezioni regionali: i voti

Si avvicinano le elezioni regionali del 26. Seppure di ambito regionale, sono elezioni che arrivano in un momento particolare, dopo almeno un anno di manifestazioni dei Friday For Future, dopo una serie ormai interminabile e spesso davvero triste, se non tragica, di disastri ambientali e di profondi cambiamenti del clima e dell’ambiente. Sono dunque andato a cercare nei programmi elettorali dei vari candidati Presidente, quali siano le loro proposte in campo ambientale, e chi mostri di avere realmente compreso la portata e la necessità di una transizione ecologica.

Stefano Bonaccini è il Presidente uscente e, per la verità, sull’ambiente ne ha di cose da farsi perdonare. Nei 5 anni precedenti non ha mai mostrato particolare consapevolezza e anzi, spesso, le sue politiche hanno seguito lo scenario “business as usual”. Il suo programma per queste elezioni è diviso in 4 aree tematiche. Una di queste è “Emilia-Romagna regione della sostenibilità”. Qui spiccano la proposta di piantare 4,5 milioni di alberi in 5 anni, e quella di raggiungere il 100% di produzione da energia rinnovabile al 2035. Bellissima quest’ultima, ma francamente un po’ buttata lì. Si parla poi di manutenzione di fiumi e coste, e di un conseguente “mari e fiumi sicuri e puliti”. Non mancano i punti, imprescindibili, sullo stop al consumo di territorio, sull’economia circolare e la riduzione dei rifiuti – obbiettivo azzerare i rifiuti che vanno in discarica o in inceneritore – e sulla mobilità sostenibile. Buona l’idea di lavorare sui rifiuti e sul riciclo con laboratori permanenti che coinvolgano Arpae e Rete Alta Tecnologia. Diverse le menzioni all’emergenza climatica. Ha fatto i compiti, ma ci crede? Per fortuna nella sua coalizione almeno due alleati, Europa Verde ed Elly Schlein e la sua lista, hanno la transizione ecologica nel loro DNA e possono decisamente dare una mano. Voto 6,5.
Lucia Bergonzoni è la candidata della Lega e del centro-destra, storicamente un’area non particolarmente propensa a battagliare per l’ambiente (nella Lega ci sono ancora tanti negazionisti climatici). Nel suo lungo programma, 54 pagine, si parla di difesa del suolo, spingendo però… per la realizzazione di dighe e invasi artificiali, con l’idea principalmente di tutelare l’agricoltura nei periodi di siccità. Nel capitolo dedicato all’ambiente il primo punto è la qualità dell’aria, problema storico della pianura padana, finora affrontato con soluzioni inefficaci (vero). La proposta è un generico “favorire le buone pratiche” con un sistema a incentivi e non a sanzioni. Si parla poi di un piano regionale per le bonifiche dei siti inquinati, a cui fa seguito un lungo capitolo sui rifiuti con ampie critiche al sistema di tassazione e qualche generica proposta di aumento della differenziata. Si chiude con una parte dedicata all’efficientamento energetico, in cui si prevedono incentivi per i comuni che vi investono. Si parla anche di mobilità sostenibile, con alcuni punti buoni, e poi però un invito a fare le opere come la Bretella e la Cispadana, e di farle “in armonia con il territorio e l’ambiente”… In 52 pagine, niente su emergenza climatica, e transizione ecologica. Voto 5.
Simone Benini è il candidato M5S. Nel suo programma le proposte e le tematiche ambientali hanno un “peso specifico” importante, in rapporto al resto. Si parla di un obiettivo rifiuti zero, con raccolta porta a porta spinta, di acqua come bene inalienabile e che deve restare pubblica, e di stop alle trivellazioni. Si aggiungono punti sul pericolo amianto, sulla prevenzione al dissesto idrogeologico, e non manca l’onnipresente stop al consumo di territorio. Anche il M5S propone di piantare 4,5 milioni di alberi. Alcuni punti sono trattati in maniera un po’ generica, con un po’ di facile populismo, altri sono più circostanziati. Non ho visto menzioni all’emergenza climatica e da una forza di governo me lo aspetterei eccome. Una menzione di merito per il punto dedicato alla tutela degli animali. Voto 6,5.
Stefano Lugli, lista L’Altra Emilia-Romagna, mostra un programma decisamente meno esteso, ma il suo punto “Transizione ecologica” ha, già dal titolo, tutte le parole giuste. Parla di Obiettivi di Sostenibilità dell’Agenda 2030, di fermare il cambiamento climatico, di resilienza, di conversione ecologica dell’economia, dell’industria e dei trasporti, di decarbonizzazione del sistema produttivo. Quest’idea, proprio come dev’essere, permea anche altri punti del programma, soprattutto dove si parla di qualità dell’aria, di nuova idea di città, agricoltura sostenibile e tutela del paesaggio, turismo responsabile e regione amica degli animali. Voto 7,5.
Il programma di Marta Collot, Potere al Popolo, è stringatissimo, poche righe, o almeno io non ho trovato altro. Sull’ambiente l’unico punto è l’abolizione della legge regionale urbanistica, che “incentiva il consumo di suolo e la speculazione immobiliare” (lo dicono un po’ tutti, tranne Bonaccini). Voto, non giudicabile.
Poche righe, molto generiche – tutela del suolo, stop cementificazione e centri commerciali, ridimensionare progressivamente il ruolo delle imprese private nell’erogazione dei servizi, e poco altro – nel programma di Laura Bergamini del Partito Comunista. Voto 4.
Nel programma del Movimento 3V (candidato Domenico Battaglia), il focus è sugli agenti inquinanti: identificarli in aria, acqua e terreno e valutare gli effetti di discariche e inceneritori. C’è poco altro. Voto 4.

*Naturalista e Divulgatore scientifico - ex europarlamentare

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