Affetti collaterali: se i figli di lei odiano lui

Ho 40 anni e 2 figli di 10. Sono separata, e anche se non l’ho dato a vedere davanti a loro ho sofferto moltissimo per come sono andate le cose fra me e il loro padre. Comunque stiamo trovando tutti quanti un equilibrio, i gemelli vedono spessissimo il mio ex marito, io e lui ci sforziamo di andare d’accordo e avere un rapporto decente anche se a volte penso che mi verrà un’ulcera, a forza di fare finta di niente e sorridere. Da qualche mese frequento un uomo, con cui mi trovo bene e che mi pare rispettoso della mia situazione e di tutto quello che mi circonda. Il problema sono i bambini. Lo detestano, nonostante lui, le poche volte in cui viene a casa nostra, sia amichevole ed educatissimo e si sforzi di interagire con loro. Quando lui entra in una stanza, loro prendono e se ne vanno. Io sono mortificata nei confronti di lui, mi sento in colpa perché loro non approvano, mi viene lo sconforto e penso di lasciare perdere tutto, perché evidentemente è troppo presto per uscire con qualcuno, o sto sbagliando qualcosa. Non so cosa fare.
Liliana

Cara amica, la frase che più mi ha colpito della mail che mi ha scritto è quella in cui pensa che le verrà un’ulcera “a forza di sorridere e fare finta di niente”. In molti si riconosceranno in queste parole, perché famiglia d’origine, società, modelli culturali ci inculcano la convinzione che sorridere e fare finta di niente è il modo migliore per fronteggiare le situazioni. A costo di ulcere. A costo di paresi da fintosorriso.
Lei scrive che ha patito per la separazione, ma non lo ha dato a vedere (mah). Che fatica per tenere in vita un rapporto civile con l’ex. Che nella situazione attuale, con l’uomo che sta frequentando, è sconfortata e non sa cosa fare, anche se pare fantasticare sul chiudere baracca e burattini perché “è troppo presto”.
Siamo sicuri che fare finta che tutto vada a meraviglia sia la soluzione? Siamo esseri umani, con molte sfumature, potremo prima o poi concederci il diritto di essere tristi senza sembrare deboli, il privilegio di vivere periodi di dolore senza paura dei giudizi altrui? Sia più indulgente verso se stessa, e abbia pazienza. I bambini hanno pochi elementi, al momento, per amare, tollerare o detestare il nuovo fidanzato, vogliono bene al padre, sia serena, è tutto nella norma.
Hanno 10 anni, non 2: per quanto siate stati bravi a tenerli “protetti” è difficile dire se, quanto, come abbiano patito. Di sicuro c’è che hanno bisogno di serenità. Non imponga o teatralizzi la presenza del nuovo compagno, ma li lasci liberi di uscire dalla stanza se non si sentono (per ora) a loro agio. Lui, mi scrive, è rispettoso, educato, amichevole: mi sembrano ottime premesse. Non si abbatta, non si irriti, dia tempo a se stessa e ai figli di gestire nuove situazioni, e di creare nuove abitudini.

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