Affetti collaterali: capitano tutti a me

Editoriali

Cari Affetti collaterali, scrivo perché attiro sempre e solo casi umani. Sembrano normali, poi dopo un po’ viene fuori la loro natura. Potrei raccontarne delle belle, dal mammone che a 40 anni si faceva comprare i pullover da mamma al tipo che mi invitava da lui e poi giocava ai videogiochi per ore. Ho 32 anni, non sono brutta, non sono scema, eppure comincio a credere che morirò zitella. Le amiche mi dicono di buttarmi sulle app di incontri, ma a me sembra troppo triste come cosa. L’ultimo con cui sono uscita ha parlato dei fatti suoi per tutta la cena, poi al momento di riaccompagnarmi in auto ha chiesto se mi andava di fare un giro, durante il quale di nuovo ha parlato solo lui. Alla fine, saranno state le 3 e avevo veramente sonno, mi ha riportato a casa e mi ha baciato. Poi mi ha salutato e non l’ho mai più sentito. Tra l’altro lavora in un negozio vicino al mio ufficio e sto facendo giri assurdi per non beccarlo di nuovo: non saprei cosa dirgli. Insomma, un disastro.
Leda

Cara amica, visto il parterre di strampalati che ha collezionato, io un pensierino alle app di dating ce lo farei. Mi pare difficile che possa incocciare in elementi come questi, ma per carità, al peggio non c’è mai fine.
Però, per prima cosa, smetterei di dire che i casi umani li becca tutti Lei, che morirà sola circondata da gatti perdipiù anaffettivi, che incamera mammoni e ludopatici che all’inizio sembrano normali, ma poi… è un po’ come la legge di attrazione, ma funziona al contrario, cioè a forza di vedersi come la vittima delle stramberie altrui, stia certa che attirerà prevalentemente uomini di quel tipo, e finirà a dare capate negli spigoli per l’esasperazione. Io procederei con metodo empirico: se finora tutti quelli con cui si è accompagnata all’inizio promettevano bene e dopo un po’ sono risultati dei cretinetti o dei mercuriali, provi a dare una chance a quelli che partono male, che sembrano un po’ strani, che allineano tutte le verdure dello stesso tipo nel piatto nello stesso verso o che mettono la sveglia nel cellulare con le cifre sempre pari (true stories). Insomma, non cerchi la normalità e si lasci affascinare dal viaggio, senza pensare alla destinazione.
Riguardo l’ultimo appuntamento, è semplicemente incappata nel solito UCB (Uomo Che Boh). Sono numerosissimi, come abbiamo riscontrato in questa posta del cuore. “La verità è che non gli piaci abbastanza” è un po’ la risposta a tutto, credo, insieme a “non sei tu, sono io”. Ma Lei passi senza remore davanti alle sue vetrine, e gli faccia ciao con la manina (però ecco, non si faccia più dare passaggi, che l’esperienza di vagolare per la città con un logorroico mentre si casca dal sonno è cosa da once in a life, e abbiamo già dato).

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