Editoria, Legacoop: stop al taglio del fondo per il pluralismo

Cultura

ROMA. «Fermate i tagli al fondo per il pluralismo». Il congresso di Legacoop nazionale concluso a Cinecittà ha approvato un ordine del giorno che esprime pieno appoggio alla battaglia delle cooperative di giornalisti in favore dei principi espressi dall'articolo 21 della Costituzione. L’appello al Presidente della Repubblica e a tutte le forze politiche dell’associazione guidata per il secondo mandato da Mauro Lusetti è chiaro: moratoria immediata sul taglio del sostegno pubblico all’editoria indipendente per salvare le voci libere e indipendenti e impedire un ulteriore processo di concentrazione della proprietà delle fonti informative. Il documento parte dalla considerazione che le cooperative di giornalisti e le testate radio, tv e online associate a Legacoop si distinguono per rispetto dei contratti di lavoro, professionalità e capacità di interpretare al meglio il proprio ruolo a servizio del pluralismo dell’informazione e, quindi, della difesa dell’ordine democratico e dei valori dell’articolo 21 della Costituzione. Qualora il governo non ritorni sui propri passi in merito alla soppressione del sostegno pubblico al pluralismo, il quadro dell’informazione italiana subirà un ulteriore processo di concentrazione a scapito degli editori puri e delle voci libere e indipendenti, in particolare le cooperative di giornalisti. Forme di sostegno diretto al pluralismo informativo del resto sono attive, in diverse forme, in ogni Paese europeo e, in alcuni casi, anche con risorse maggiori rispetto a quelle previste dall’ultima legge in materia, la cosiddetta “Riforma Lotti” del 2016. Legacoop si impegna inoltre a sostenere il recepimento e l’applicazione della normativa europea sulla Tutela del diritto d’autore così come previsto dalla direttiva del Consiglio Europeo, direttiva che assegna ai fornitori di servizi sulla rete, con particolare attenzione alle piattaforme dei giganti del web, precise responsabilità e degli specifici doveri nei confronti dei detentori dei diritti d’autore, allorché sfruttano contenuti giornalistici, culturali e creativi, per una giusta e proporzionata remunerazione per i giornalisti e gli autori tutelando così la qualità e diversità culturale.

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