Editoria, il marchio Vallecchi rinasce in Romagna con Maggioli

Cultura

SANTARCANGELO. Ricostruire e rilanciare la storica impresa editoriale Vallecchi. Con questo desiderio il santarcangiolese Manlio Maggioli, imprenditore e già editore di libri rivolti a professionisti e non solo, ha acquisito dal fallimento il marchio della storica e prestigiosa casa editrice fiorentina, fondata nel 1913 da Attilio Vallecchi. Con la stessa convinzione e lo stesso entusiasmo con cui Attilio diede vita alla sua opera, Maggioli da diversi mesi porta avanti una missione nobile e allo stesso tempo ardua. Dalla nuova avventura editoriale romagnola sono già stati pubblicati libri di grande interesse come Dante, nostro padre. Il pensatore visionario che fondò l’Italia di Marcello Veneziani e Gli occhi di Fellini della poetessa e scrittrice riccionese Rosita Copioli.
Al direttore editoriale Alessandro Bacci, che lavora nel settore da più di cinquanta anni, è affidato il compito di rilanciare il marchio Vallecchi. Oltre alla narrativa e saggistica, offrirà in catalogo una collana di poesia curata dalla poetessa riccionese Isabella Leardini, già direttrice artistica del festival “Parco poesia”.
«La Vallecchi – spiega Bacci – è sempre stata una casa editrice importante e negli anni ha pubblicato grandi autori del Novecento tra cui Malaparte, Prezzolini, Martinetti, Campana, Ungaretti e altri. Certo, il marchio è stato acquisito in un momento difficile per l’editoria, la pandemia comporta molte difficoltà, ma l’impresa è entusiasmante».
Come è nata la sua collaborazione con Maggioli?
«Ho sempre lavorato in questo settore, soprattutto a Milano: sono stato direttore editoriale per Rusconi e direttore commerciale centrale per Mondadori. Da qualche anno sono qui a Rimini, dove ho preso in società con Maurizio Caimi la libreria Mondadori in piazza Tre Martiri. Maggioli, che già conoscevo, mi ha chiamato per occuparmi del rilancio e ho accettato».
Quali libri avete già pubblicato?
«Siamo già usciti con sette-otto volumi per Natale, tra cui quello di Rosita Copioli su Fellini, che sta andando molto bene, il bellissimo volume di Veneziani e Il figlio del farmacista di Mario Tobino. Il nostro sguardo, oltre che al presente, è rivolto anche al passato: stiamo portando avanti un’operazione di riscoperta di scrittori della scuderia».
Un nome su tutti?
«Abbiamo recuperato Genesi e struttura della società. Saggio di filosofia pratica di Giovanni Gentile».
Dalla collana di poesia, invece, quali volumi usciranno?
«Il primo sarà un’antologia di Piero Bigongiari, con sette inediti e con un’introduzione di Milo De Angelis, tra i principali poeti italiani del Novecento. Nei prossimi mesi daremo alle stampe altri sei libri curati da Isabella Leardini».
Qual è il principale obiettivo dell’avventura editoriale?
«Ridare luce a una società che è stata decisiva per la cultura italiana, lanciando nuovi autori e recuperando, in qualche caso, titoli del passato».
Torniamo alla poesia: è un genere che ha ancora mercato?
«Per la Mondadori mi sono occupato della collana di punta di poesia, “Lo specchio”. Non è un mercato facile, però stiamo parlando di opere che si rivolgono a un pubblico molto affezionato, specializzato e di nicchia. È importante per noi essere presenti in questo settore di qualità, anche se modesto in termini di ritorno economico. Vallecchi è stato un grande editore anche nella poesia; continuare è fondamentale ».
Sono previste pubblicazioni di poeti romagnoli?
«L’anno prossimo proporremo un volume di Rosita Copioli».
Entusiasta del nuovo progetto è la stessa Isabella Leardini, poetessa, giornalista e docente di scrittura creativa all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
«Per chi ama la poesia – afferma – Vallecchi è un editore simbolo, è l’editore per cui sono usciti alcuni tra i più importanti libri di poesia del Novecento, capolavori di Ungaretti, Campana, Sereni, Caproni, Sbarbaro e riviste come La voce, Lacerba, Campo di Marte. Occuparsi della collana di poesia Vallecchi è una responsabilità grande ma entusiasmante. Per il momento il mio progetto è mirato alla necessità di riscoprire alcuni maestri: autori del Novecento e della contemporaneità che custodiscono il segreto dialogo della poesia con il mistero della parola e della conoscenza. Abbiamo l’obiettivo di realizzare libri preziosi, sia nei contenuti sia nell’attenzione alla bellezza tipografica e dei materiali».

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